"Trionfo nel campionato in Armenia Dedico la vittoria alla mia famiglia"

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Ciro Hosseini Varde’i, 32enne di Tolentino, preparatore atletico degli armeni del Pyunik, ha vinto il campionato. Figlio di Carla Bernardini e Mostafa (di origini iraniane), titolari del Bar Jolly di viale Brodolini, dedica questa vittoria a loro. "Sono arrivato al Pyunik nel gennaio 2018 – racconta Ciro –, abbiamo avuto alti e bassi: un secondo posto nella stagione 2018-19 ad un punto dal primo, per due anni consecutivi abbiamo raggiunto il terzo turno preliminare di Europa League, ma abbiamo vissuto anche due stagioni negative nel periodo Covid e post Covid. Quest’anno finalmente siamo riusciti a vincere, compiendo una grande rimonta. A novembre eravamo a -12 dal primo posto. Dedico la vittoria alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato. Essendo figlio unico, per loro non è facile sapermi lontano, ma sono i primi a volermi felice e appagato, sapendo che sto svolgendo il lavoro che sognavo. In Armenia ho avuto la fortuna di trovare anche l’amore. Mia moglie Sona deve sopportare lunghi periodi senza vedermi a causa di ritiri, allenamenti e partite. Questa vittoria è anche la sua". La stagione per il Pyunik riparte a breve. "Avremo solo due settimane di vacanza – aggiunge – e poi ci concentreremo sulle qualificazioni alla Champions League, che inizieranno i primi di luglio. La società vuole confermare il buono fatto in campo nazionale anche in Europa, l’obiettivo è partecipare a una competizione che sia la Champions League, l’Europa League o la nuova Conference". Ciro segue con affetto il Tolentino Calcio, dove ha svolto i primi passi: "Sarò sempre legato alla società e alle persone – afferma –, che mi hanno permesso di iniziare questo percorso. Un giorno vorrei tornare in Italia, ma intanto l’obiettivo è vivere esperienze sempre più stimolanti, nel Belpaese o all’estero, per arricchire il bagaglio professionale e umano. Qui al Pyunik ho l’opportunità di lavorare con giocatori da tutto il mondo, brasiliani, serbi, venezuelani, portoghesi, russi, ucraini. Ciò rende l’esperienza molto interessante, mi dà l’opportunità di confrontarmi con più culture".

Lucia Gentili