Concorso per infermieri, oltre tremila domande per 47 posti nelle Marche

Di Tuccio (Fnopi): nelle Marche mancano quattromila professionisti, c’è bisogno di scelte politiche coraggiose per retribuzioni migliori Talevi (Fp Cisl): "Servono più ingressi per garantire le prestazioni"

Oltre tremila candidati per 47 posti da infermiere nelle Marche

Oltre tremila candidati per 47 posti da infermiere nelle Marche

Macerata, 10 ottobre 2023 – Sono oltre tremila le domande presentate per il concorso pubblico unico regionale per 47 Infermieri a tempo indeterminato. Ferma restando l’unicità della procedura, questi primi posti iniziali saranno cosi ripartiti: Azienda ospedaliera-universitaria delle Marche quattro posti, Inrca un posto, Ast di Pesaro dodici posti, Ast di Ancona tre posti, Ast di Macerata otto posti, Ast di Fermo quattro posti, Ast di Ascoli cinque posti. "Ogni assunzione in più va sempre bene, ma i posti messi a concorso sono davvero pochi, e la graduatoria che si andrà a formare si esaurirà rapidamente", afferma Sandro Di Tuccio, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche (Fnopi) della provincia di Macerata.

“Tremila domande potrebbero far pensare che non mancano gli infermieri – prosegue –, ma è vero il contrario. Considerate strutture pubbliche e private di carattere socio sanitario, quindi anche Rsa e simili, al momento nelle Marche servirebbero quattromila infermieri, 70mila in tutta Italia. Se, poi, ci proiettiamo oltre un anno, il numero sale molto di più, basti pensare alle necessità delle Case della Salute".

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È vero che la graduatoria resterà valida per due anni, e da questa si attingerà per ulteriori assunzioni, ma tenendo conto dei pensionamenti e di altri fattori, si svuoterà sicuramente prima. E, poi, ci sono altre variabili. "Intanto – spiega Di Tuccio – bisogna vedere quanti effettivamente parteciperanno al concorso: in genere quelli che partecipano, rispetto alle domande presentate, sono circa il 10% in meno. In secondo luogo, spesso i partecipanti al concorso sono infermieri che già lavorano, magari con un contratto a tempo determinato, che quindi utilizzano questa opportunità per avere un posto di lavoro stabile. E, poi, ci sono anche quelli che lavorano alle dipendenze di una Ast per andare a lavorare in un’altra, per motivi familiari o altro". Insomma, un infermiere in entrata per una Ast è in un uscita per un’altra.

“La verità è che, come detto altre volte, servono scelte politiche coraggiose che rilancino la figura dell’infermiere, a partire dal livello contrattuale e organizzativo, per retribuzioni migliori, e un clima di lavoro che consenta di poter svolgere la propria professione con serenità", conclude Di Tuccio. "Noi – afferma Luca Talevi, segretario facente funzioni della Fp Cisl delle Marche – riteniamo fondamentale incrementare il numero delle assunzioni per garantire la tutela delle prestazioni pubbliche e quella "sanità del territorio" che, senza personale, rischia di rimanere solo sulla carta. Assumere personale e valorizzarlo concretamente è l’unico percorso per abbattere le liste di attesa e contenere la fuga verso altre regioni per curarsi ed effettuare visite diagnostiche". "Il concorso – aggiunge Talevi – anche l’occasione per permettere ai precari che da anni lavorano con contratti a tempo determinato di poter lavorare a tempo indeterminato".

La Cisl Fp Marche, per permettere ai partecipanti la migliore formazione al concorso, organizza un articolato corso di formazione con simulazioni pratiche, in videoconferenza, di 36 ore con docenti qualificati, gratuito per gli iscritti Cisl Fp. Gli interessati potranno inviare una mail alla referente del corso Simona Cristofanelli: s.cristofanelli@cisl.it.