Sciopero trasporti e scuola 17 novembre: disagi e polemiche nelle Marche

Gli orari dello stop anche per sanità, vigili del fuoco. Le corse garantite di treni, autobus e taxi

Ancona, 16 novembre 2023 – Si annuncia un venerdì nero per l’Italia: Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale per domani 17 novembre 2023. I dipendenti del trasporto e del pubblico impiego incroceranno le braccia: dai bus ai treni, dalle scuole alla sanità lo sciopero riguarderà tutta la pubblica amministrazione.

La protesta, che inizialmente sarebbe dovuta durare l'intera giornata del 17 novembre, ma che è stata rimodulata dai sindacati alla mattinata di domani, dalle 9 alle 13, mira a cambiare la manovra finanziaria del Governo Meloni. Lo sciopero riguarda tutti i settori pubblici, tra cui: scuola, università, sanità, forze dell'ordine, mense e trasporti, fatta eccezione il trasporto aereo. Nei trasporti – su cui c'è comunque il rischio di precettazione – sono assicurate le fasce di garanzia e i servizi minimi, con orari dello stop diversi da città a città. Alla protesta nazionale, si aggiunge quella delle altre categorie nelle regioni del Centro.

Sciopero nelle Marche 17 novembre: gli orari
Sciopero nelle Marche 17 novembre: gli orari

Sciopero: gli orari dello stop

- Treni e bus fermi dalle 9 alle 13; 

- Stop di otto ore per sanità e scuola;

- Stop di quattro ore per i Vigili del Fuoco;

- Braccia conserte da mezzanotte alle 21 di venerdì anche il personale viaggiante e addetto alla circolazione dei treni. Le fasce di garanzia vanno dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21; assicurati i treni garantiti, comunicati dalle società come servizi minimi;

- Stop dalle 9 alle 13 per il trasporto pubblico locale;

- Taxi fermi fino alle 24. Nel trasporto marittimo navi e traghetti con ritardi in partenza di 24 ore (ad esclusione di linee e servizi essenziali). addetti alla viabilità di autostrade e Anas (garantiti i servizi minimi funzionali ad assicurare la sicurezza della circolazione stradale), al trasporto merci e alcuni settori ed in alcuni territori per la concomitanza con scioperi già proclamati precedentemente.

Polemiche

Lo sciopero non unisce le tre sigle sindacali, ma le polemiche sì. Nelle Marche le affermazioni dell’avvocato Andrea Dotti, presidente del consiglio di amministrazione di VivaServizi, continuano ad infiammare la scena. La granitica galassia sindacale territoriale di Ancona e delle Marche chiede le sue dimissioni: a pesare, oltre alle parole del post, i due hashtag offensivi con cui il presidente Dotti dà dei 'pagliacci' e dei 'buffoni' agli organi sindacali. In una nota congiunta dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil: Marco Bastianelli, Alessandro Mancinelli e Giorgio Andreani, rispettivamente segretario provinciale Cgil Ancona e segretari anconetani regionali di Cisl e Uil, sottolineano lo stupore delle esternazioni dell’avvocato Dotti, soprattutto alla luce del fatto che in questi anni tra società VivaServizi e  sindacati,  c’è sempre stato un rapporto improntato sulla franchezza e sulla trasparenza, che ha permesso di costruire una relazione seria e fondata: "Per acchiappare qualche like, si fanno affermazioni superficiali, anche offensive, per evitare di affrontare i temi e il merito delle questioni. I termini utilizzati non offendono noi, ma le migliaia di lavoratori che decidono liberamente e democraticamente la propria adesione al sindacato; lavoratori che noi stiamo incontrando quotidianamente nelle assemblee".