Sciopero dell’11 aprile: 5 cortei nelle Marche, è emergenza sicurezza

In regione si contano oltre 40 incidenti sul lavoro al giorno. L’anno scorso si sono verificati circa 17mila infortuni, quasi 2 ogni ora e sono morte 28 persone

Ancona, 8 aprile 2024 - In vista dello sciopero generale dell'11 aprile (leggi qui le motivazioni), nelle Marche sono previste 5 manifestazioni nei capoluoghi di provincia. L'agitazione, lo ricordiamo, è promossa da Cgil e Uil, dura di 8 ore per i settori di edilizia, legno, laterizi e lapidei e 4 ore per tutti gli altri settori privati. Una situazione preoccupante, quella marchigiana: oltre 40 incidenti sul lavoro al giorno dove i più penalizzati sono giovani e precari in un mercato del lavoro che vede meno del 10% dei contratti attivati nell'ultimo anno a tempo indeterminato.

Una manifestazione contro le morti sul lavoro, foto generica
Una manifestazione contro le morti sul lavoro, foto generica

Dove sono le manifestazioni nelle Marche

Nelle Marche sono previste 5 manifestazioni nei capoluoghi di provincia: - Ancona, dalle 10, con corteo da piazza della Repubblica a piazza del Plebiscito - Pesaro, dalle 10.30, in piazza del Popolo - Macerata, dalle 9.30, in piazza della Libertà - Fermo, dalle 9, in corso Cavour - Ascoli Piceno, dalle 10, in piazza Arringo.

Le richieste dei sindacati

Lo sciopero generale è stato indetto per chiedere "maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, salari e pensioni dignitosi e una riforma fiscale all'insegna dell'equità e della giustizia". Spiega Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche: "Si sciopera perché, ancora oggi, non c'è un tavolo di confronto a livello nazionale e regionale. Le proposte del ministro Calderone, oltre al fatto che non state condivise dai sindacati, non vanno nella direzione da noi auspicata. È tempo di agire con investimenti, a partire dalle assunzioni di migliaia di ispettori". E la segretaria generale della Uil Marche Claudia Mazzucchelli osserva: "Da oltre due anni abbiamo lanciato la campagna 'Zero Morti sul Lavoro' per denunciare gli inaccettabili bollettini di guerra che siamo costretti a subire ogni giorno. Lo scorso anno nella nostra regione si sono verificati circa 17mila infortuni, quasi 2 ogni ora. Sono morte 28 persone. Non è degno di un Paese civile l'andare al lavoro e non sapere se si riuscirà a tornare a casa ed è per questo che chiediamo lotta alla precarietà, formazione continua per tutti, controlli intensificati e che si rivedano le norme del pacchetto sicurezza perché così come è stato presentato dal Governo, con il modello della patente a crediti, non garantiscono affatto una reale tutela delle lavoratrici e dei lavoratori".