Marche, Acquaroli: "Il 2023 anno delle riforme. Continuiamo a sostenere il cambiamento"

Il governatore alla conferenza stampa di fine anno ha fatto il punto sui traguardi raggiunti nel 2023 e quelli da raggiungere nel 2024

La conferenza stampa di fine anno del governatore delle Marche Acquaroli

La conferenza stampa di fine anno del governatore delle Marche Acquaroli

Ancona, 29 dicembre 2023 - “L'anno che volge al termine è stato quello delle grandi riforme. Un anno importante in cui tanti progetti hanno preso corpo e diversi obiettivi sono in via di raggiungimento. Cosa chiedo ai marchigiani? Di continuare a sostenere un cambiamento che produrrà e sta producendo effetti misurabili per la nostra regione”. Così il governatore delle Marche Francesco Acquaroli, rispondendo alla domanda del Carlino a margine della conferenza stampa di fine anno in cui ha fatto il punto sui traguardi raggiunti nel 2023 e quelli da raggiungere nel 2024. L'evento è stato realizzato in presenza degli assessori e dell'Ordine dei giornalisti delle Marche, che ha concorso all'organizzazione. “Dovremo continuare così nell'anno che verrà – ha specificato il presidente guardando ai suoi – portando a compimento i risultati avviati nel '23. Penso alla riforma delle Aziende sanitarie territoriali, seguita dall'approvazione del Piano sociosanitario ad agosto, che dovranno concretizzarsi con gli atti aziendali dei direttori che rappresentano l'ultimo passo per far sì che il lavoro svolto produca effetti sulle liste di attesa, sulla sanità del territorio, sull'erogazione dei servizi basati sul fabbisogno dei marchigiani”.

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I nodi della sanità  

Argomenti, questi, che per le opposizioni hanno marcato il “fallimento della Giunta Acquaroli”, ma replicando al Pd il governatore si è limitato a dire “fanno il loro lavoro”. Piuttosto, nel dettaglio della sanità, che a bilancio regionale pesa per il 75 per cento, Acquaroli ha “confermato un finanziamento di 3 milioni nel 2024 per le borse di studio dei medici di medicina generale e per i contratti aggiuntivi per i medici specialistici, un'azione che limiterà i danni di un drammatico turnover, il cui rapporto è quasi uno a due (per uno che entra, due ne vanno in pensione). Inoltre – ha aggiunto – nel bilancio ordinario vogliamo dare risposte alle liste di attesa e alla mobilità passiva”. Riferimenti anche all'edilizia ospedaliera: “Abbiamo accelerato e bandito la progettazione esecutiva per l'ospedale di Pesaro, come per quelli di Macerata e San Benedetto: opere che attendevano da decenni”. Ma è entrato anche nei dettagli delle recenti querelle. Su tutte la strigliata del Collegio dei Revisori dei Conti che aveva parlato di una sanità per pochi fortunati, facendo indispettire il governatore. “Come fatto in aula, invito il Collegio a fare nomi e cognomi delle persone che sono state privilegiate e raccomandate. Ne va della credibilità del sistema e di chi lavora nella sanità. Tutti loro meritano chiarezza”. O sul “caso” Torrette, dopo la lettera dei primari alle Istituzioni lamentando il rischio di un degrado negli standard di sicurezza e assistenziali e soprattutto sull'emorragia di specialisti. “Sapete a quando risale la pianta organica dell'ospedale regionale? Al 2004. Noi abbiamo una responsabilità che va da ottobre 2020 (l'elezione a fine settembre di quell'anno, ndr) a dicembre 2023. Ma dal 2004 all'ottobre del 2020 non vi è alcuna responsabilità attribuibile a questo Governo. Così come per le Aree vaste, oggi Ast. Le riforme che abbiamo attuato hanno dei tempi e siamo conviti della strada intrapresa per risolvere le criticità”. Acquaroli ha rivendicato che “l'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche è al primo posto nella classifica degli ospedali pubblici d'Italia per il secondo anno di fila”, ma anche che la nostra è una “regione benchmark per le ottime risposte sui Livelli essenziali di assistenza (Lea). Ciò concorre a determinare la tenuta di un sistema sanitario”.

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Ricostruzione post sisma 2016 

Non solo sanità, però, nel 2023. Acquaroli ha ricordato “i bandi per mezzo miliardo di euro nell'ambito dell'attuazione della programmazione europea”, piuttosto che “l'accelerazione sulla ricostruzione post sisma del 2016 (fondi per un miliardo per quella privata erogati dall'Usr delle Marche, attuato il Piano delle opere pubbliche da 642 milioni di euro per 742 interventi) e cercare di velocizzare le risposte per l'alluvione del 2022 (impegnati 400 milioni stanziati dal Governo). È la prima volta che la Regione potrà programmare interventi per la mitigazione del rischio del territorio grazie a queste risorse: ecco la discontinuità col passato”, ha detto ringraziando l'Esecutivo Meloni, ricordando infine l'Accordo di Coesione che porterà altri 532 milioni dopo il patto firmato ad Acqualagna in presenza della premier.

“Sanzio, numeri pre Covid”

E ancora il “traguardo storico della continuità territoriale dall'aeroporto”, che al netto di disservizi “che vengono affrontati dai soggetti competenti, cioè l'Enac che ha fatto il bando” permette “di abbattere la distanza tra le Marche e le più grandi città italiane”. Il Sanzio ha raggiunto “i numeri pre Covid” e registrato “oltre mezzo milione di passeggeri (circa 530mila)”. Poi si è attuata la strategia del polo intermodale con il salvataggio “dell'interporto” e l'insediamento del principale player mondiale della logistica Amazon, fino al porto che “potrà contare su opere propedeutiche di accesso come l'Ultimo Miglio in cantierizzazione e il raddoppio della Strada Statale 16 in corso”. Ma è stato pure l'anno che ha permesso di individuare “la strategia definitiva di sviluppo del porto che è la Penisola, che darà nuova prospettiva e competitività all'intero sistema Marche e farà diventare Ancona il vero punto di riferimento del mare Adriatico”.

Piano Infrastrutture Marche

Nel 2023 la Giunta ha dato il via libera al rivoluzionario 'Piano Infrastrutture Marche 2032', che sarà suffragato “da ingenti risorse per colmare l'isolamento”, mentre il Consiglio ha già ratificato la nuova legge urbanistica per il governo del territorio “che attendeva da 30 anni e s'integrerà all'approvazione del Piano paesaggistico”. Inoltre, ha concluso, “abbiamo dato risposte concrete a ritardi decennali per opere come la Galleria della Guinza, la Salaria e la Pedemontana”. Ma le Marche hanno tenuto anche “su manifattura, turismo – intercettando soprattutto stranieri –, cultura ed enogastronomia”.

Aspettative per il 2024

“Cosa mi aspetto per il 2024? - l'ultima riflessione di Acquaroli –. Sono pragmatico, mi aspetto di continuare a lavorare quotidianamente con la squadra al bene delle Marche, cercando di comprendere cosa migliorare e le azioni da mettere in campo. Il tempo sarà il fattore determinante. Ma ora finalmente godiamo di considerazione a livello nazionale, anche grazie al Governo, e stiamo guadagnando credito nei mercati internazionali come hanno fatto le nostre imprese. Questo genera fiducia, credibilità e orgoglio. Non siamo figli di un Dio minore, ma determinati nel voler affermare le nostre potenzialità. Senza andare altrove, rimanendo e investendo qua, dando una prospettiva alle giovani generazioni. Questo è quello che mi piace della comunità regionale, che dev'essere più unita, meno campanilista e consapevole della sua forza. Da Gabicce a Porto d'Ascoli, dal nostro bellissimo entroterra tutto, fino alle coste dell'Adriatico”.