ROBERTO FIACCARINI
Politica

Sindaci eletti nelle Marche: i fortini resistono. Il Pd si tiene Pesaro, ad Ascoli plebiscito per il centrodestra

Il dem Andrea Biancani tocca il 60% nella roccaforte rossa. Nel Piceno Marco Fioravanti di FdI fa il bis con percentuali bulgare. Sgambetto dell’ex assessora, a Urbino Gambini va al ballottaggio

Pesaro, 11 giugno 2024 – Le roccaforti tengono. Di più: ne escono senza un graffio. Pesaro resta saldamente in mano al Pd; ad Ascoli, il centrodestra non concede nemmeno una sconfitta onorevole al centrosinistra. I bastioni a nord e a sud delle Marche, insomma, restano dello stesso colore: era prevedibile alla vigilia, ancora di più dopo le Europee.

A destra Andrea Biancani, nuovo sindaco di Pesaro; a sinistra Marco Fioravanti fa il bis ad Ascoli
A destra Andrea Biancani, nuovo sindaco di Pesaro; a sinistra Marco Fioravanti fa il bis ad Ascoli

A Pesaro, Matteo Ricci ha tirato la volata al candidato sindaco Andrea Biancani con il suo straordinario risultato: basti dire che nella città di Rossini, il Pd è tornato a cifre che non vedeva dai tempi di un altro Matteo, Renzi: 40%. Ad Ascoli, Fratelli d’Italia ha portato a casa quasi il 39%: praticamente un tappeto rosso per il sindaco meloniano Marco Fioravanti, che ha conquistato il bis in scioltezza sfondando il 75% e lasciando solo le briciole (il 23%) a Emidio Nardini, candidato del centrosinistra unito. "A come debacle", ha ironizzato qualcuno citando la cervellotica e tuttora incompresa propaganda del Pd piceno sui manifesti elettorali: "A come Nardini", "A come insieme", "A come passione".

Che non ci sarebbe stata partita l’avevano capito più o meno tutti. E la partita non è nemmeno iniziata. "Una grande responsabilità per il futuro – ha detto Fioravanti –. Saranno altri cinque anni di grande impegno e difficoltà, ma ripartiamo dalla vicinanza alle persone, specialmente le più fragili. E già da domattina (oggi, ndr ) riprenderò a seguire i cantieri, a partire da Monticelli. Questo risultato mi emoziona, perché dimostra il grande amore dei cittadini: lavoreremo ancora più di prima, con maggiore impegno".

A Pesaro la sconfitta del centrodestra è stata netta, ma un po’ più contenuta nei numeri: Biancani è arrivato intorno al 60%, mentre Marco Lanzi, ex vicecommissario di polizia da un paio di mesi prestato alla politica, non è andato oltre il 35%. Sulle sponde del Foglia, dunque, si è fermata la marea montante che aveva portato il centrodestra a conquistare la Regione nel 2020, Ancona l’anno scorso e ieri Fano con Luca Serfilippi (Lega).

A Pesaro, d’altronde, il Pd ha voluto correre meno rischi possibile scegliendo Andrea Biancani, il più portentoso cacciatore di voti: dategli una campagna elettorale e la trasformerà in oro. Alle Regionali di quattro anni fa riuscì a sfondare quota 10mila preferenze, stavolta ha iniziato a cercare voti a un anno delle elezioni. Forse non era nemmeno necessario, ma dimostra quanto il Pd volesse segnare il territorio: qui non si passa. Se poi questo sarà l’inizio di un’ondata di reflusso del centrosinistra nelle Marche, lo scopriremo solo vivendo, ma intanto un argine è stato alzato.

È stato invece un testa a testa a Urbino, l’unica città d’Italia in cui sono previsti contemporaneamente l’ipotesi del ballottaggio e quella del terzo mandato del sindaco. Ebbene, Maurizio Gambini non ha sfondato il 50% per il tris da primo cittadino e dovrà dunque vedersela fra 15 giorni con Federico Scaramucci, candidato del centrosinistra unito: i due sono stati divisi da un centinaio di voti. Sarà decisiva la dote del 7 per cento conquistata da Maria Francesca Crespini, ex assessora di Gambini: è lei adesso l’ago della bilancia.