GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Il Pd boccia il governo delle Marche: "Un anno di fallimenti per Acquaroli. Disastri su sanità e infrastrutture"

L’analisi di tutto il gruppo democratico in consiglio regionale in attesa della versione del presidente attesa per oggi

Il Pd boccia il governo delle Marche: "Un anno di fallimenti per Acquaroli. Disastri su sanità e infrastrutture"

Il Pd boccia il governo delle Marche: "Un anno di fallimenti per Acquaroli. Disastri su sanità e infrastrutture"

Ha aperto il capogruppo dem in Regione, Maurizio Mangialardi: "Il 2023 sarà ricordato come l’anno dei fallimenti, in continuità con i due precedenti. Sono chiari i disastri della Giunta Acquaroli, tanto che il presidente si dimostra sempre più nervoso, preoccupato e sfiduciato". Ha rincarato la dose la segretaria regionale Pd, Chantal Bomprezzi: "Altrettanto evidente è lo scollamento tra il mondo reale e il Paese dei balocchi illustrato dall’amministrazione, nel quale Acquaroli recita il ruolo di Pinocchio. Ai proclami corrispondono tagli e ritardi, mentre le Marche s’impoveriscono". Una secca bocciatura all’operato del Governo regionale. Il Pd, riunito ieri ad Ancona per la conferenza di fine anno, ha anticipato di un giorno quella odierna (ore 11 in Sala Raffaello) del governatore Francesco Acquaroli e dei suoi assessori, non lesinando pesanti critiche.

In pillole, sui temi: l’economia che registra la "crescita più bassa d’Italia nel 2023 e crescita zero nel 2024"; il sociale che è "il grande assente nella politica del centrodestra"; l’urbanistica, la cui "legge approvata di recente è inapplicabile e dannosa, così come il Piano Casa che non esiste più". Per poi arrivare alle questioni più "scottanti", come la possibile interruzione dei voli per Roma, Milano e Napoli da metà gennaio o la mancanza di fondi per i terremotati di novembre 2022 (gli sfollati saranno ricevuti oggi alle 16 in Regione, ndr). Ma a preoccupare di più, ovviamente, è quella sanità "che vede crescere i disservizi e i tempi delle liste di attesa – la voce di Mangialardi –, arrivando persino a negare le prestazioni ai malati oncologici e ai bambini cardiopatici. Lo sostengono i medici e gli infermieri degli ospedali della regione, la Corte dei Conti, il Collegio dei Revisori dei Conti che ha messo nero su bianco come la sanità marchigiana sia per pochi privilegiati facoltosi, raccomandati e fortunati".

Per Fabrizio Cesetti, il bilancio di previsione 2024-2026 della Giunta Acquaroli, che assorbe il 75 per cento delle risorse proprio per la sanità, ha fotografato come "le Marche siano diventate una regione dove il diritto alla salute non è più garantito". Non solo liste di attesa, ma anche mobilità passiva e ingolfamento del Cup. "Acquaroli ha tradito sugli argomenti emotivi che gli avevano consentito di governare: il re è nudo – il pensiero di Romano Carancini –. In questo manifesto della disfatta, l’emblema è la nomina di Aldo Salvi a sottosegretario", definito da Mangialardi e Manuela Bora "badante" dell’assessore alla Salute Filippo Saltamartini. Sulla mancata prevenzione, con focus sull’ecografia mammaria, la consigliera Micaela Vitri ("Siamo nel baratro"), secondo la quale "non ci sono più visite disponibili".

Sul lavoro, invece, Antonio Mastrovincenzo: "Nelle Marche cresce la povertà, ma la lotta alle disuguaglianze non interessa alla Giunta. E anche i dati sul lavoro sono drammatici: aumentano gli occupati, ma con contratti precari, mal retribuiti e di breve periodo". Sulla vicenda voli di continuità, Bora ha puntato il dito sullo "spreco di denaro pubblico, che arreca un danno enorme all’aeroporto soprattutto se si considerano i tantissimi sacrifici fatti dalla precedente Giunta Ceriscioli nel tentativo di salvarlo". Sul sociale, per Andrea Biancani "siamo all’anno zero, quando il tema dovrebbe essere centrale visto che interessa migliaia di famiglie". Anna Casini ha rivendicato la vittoria dell’approvazione della legge "per la tutela delle donne affette da endometriosi. Auspichiamo avvenga anche per quella riguardante il rimborso dei viaggi a chi accompagna figli o chi è affetto da malattie rare fuori dalle Marche". In tre anni il Pd ha presentato "70 proposte di legge. Eppure ci dipingono come quelli del coltello puntato. Invece noi facciamo, nell’interesse dei marchigiani", la chiusura. Oggi la versione di Acquaroli e soci.