"Ceis, quarant’anni vicino a chi ha bisogno"

La relazione di Padre Stenico ieri in municipio: "La prima emergenza che affrontammo nel 1982 fu la droga"

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Solidarietà e inclusione: Ceis festeggia quarant’anni di presenza a Modena e in Emilia Romagna. Ieri a Palazzo Comunale, l’evento celebrativo ‘Comunicare il sociale’, un’occasione per ripercorrere la storia del Ceis, il ruolo, i valori, i tanti protagonisti che ne hanno fatto parte fino ad oggi, e le sfide per il futuro. "In questi quarant’anni - ha ricordato Padre Giuliano Stenico, presidente Fondazione Ceis - abbiamo imparato tanto, mettendoci accanto a diverse situazioni di sofferenza. L’input è stato la tossicodipendenza, perché nel 1982, quando abbiamo iniziato, questa era l’emergenza sociale che coinvolgeva la città, era nuova e toccava molti genitori, interessava prevalentemente i giovani adolescenti. Dopodiché abbiamo risposto ad altre esigenze, ad esempio ai malati di Aids, ai malati mentali, ai minori e ai minori stranieri. Non c’è stata una programmazione ma un recepire le esigenze della società e quindi cercare di dare una risposta, a partire da un approccio di ascolto e accompagnamento che noi abbiamo strutturato. Ascolto e condivisione di una sofferenza lacerante e distruttiva come quella di un genitore che scopre la tossicodipendenza del proprio figlio. Fu proprio un gruppo di genitori fortemente determinati a coinvolgermi nella volontà e necessità di realizzare a Modena un programma di recupero dalle droghe. A quarant’anni di distanza, abbiamo accumulato molti saperi che ci consentono di rispondere ai bisogni".

Tra gli obiettivi futuri, rimanere un punto di riferimento per la città e "mantenere la società sensibile a questi problemi. - ha aggiunto - Non c’è bisogno di difendersi, rapportarsi e interloquire con le ferite delle persone aiuta a guarire anche le proprie. A breve avremo il problema degli anziani, ad esempio, che non potranno andare tutti in strutture protette, e quindi dovremo garantire anche a loro una relazionalità che li sostenga". A dare il benvenuto, un video messaggio del presidente della regione Stefano Bonaccini, che ha ricordato come quello del Ceis sia "un contributo di volontariato impegnato nel sociale, che permette all’Emilia Romagna di avere una quantità e una qualità dei servizi erogati decisamente superiore a quella che potrebbe avere se il pubblico, per quanto bene faccia, fosse solo". La mattinata ha avuto inizio con gli interventi del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che ha sottolineato l’importanza e il valore di comunità e condivisione che Ceis porta avanti, di Monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e di Luciano Squillaci, presidente della Federazione italiana Comunità Terapeutiche. Il professor Andrea Volterrani, docente di sociologia della comunicazione all’Università Tor Vergata di Roma, è poi intervenuto sul tema ‘Il ruolo della comunicazione come agente di cambiamento sociale e culturale’, cui è seguita la presentazione del nuovo sito ‘La nostra storia: 40 anni di Ceis’.

Sofia Silingardi