
Matteo Salvini chiede che si vada avanti con la proposta voluta anche dalla Lega per inasprire le pene a chi maltratta e uccide gli animali. A destra Max, il cane con la coda amputata brutalmente
Modena, 1 maggio 2025 – Il ‘caso’ di Max ha fatto in poche ore il giro d’Italia, alimentando inevitabili reazioni ma, soprattutto, ponendo l’accento sulla necessità dell’inasprimento delle pene per questo genere di reati. Parliamo del Border Collie che, nei giorni scorsi, è stato ferito gravemente dal suo padrone. L’uomo, infatti, all’esterno di un bar cittadino ha afferrato un coltello per poi amputare con crudeltà la coda del suo cane. Sul posto, chiamati dal titolare del locale sono intervenuti subito i volontari dell’OIPA di Modena che hanno sequestrato e portato l’animale dal veterinario per essere sottoposto a cure. Nei confronti dell’uomo è scattata la denuncia per maltrattamento di animali. A chiedere che si vada avanti con la proposta voluta anche dalla Lega – già approvata alla Camera, ora al Senato – per inasprire le pene a chi maltratta e uccide gli animali è il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
Salvini ha infatti commentato su un post quanto accaduto nella nostra città rimarcando la necessità di un inasprimento delle pene appunto. Rabbia e dolore per l’animale viene poi espressa dal senatore Manfredi Potenti, responsabile del dipartimento nazionale tutela del benessere degli animali della Lega. "Chi si è macchiato di un simile crimine merita pene severe e soprattutto certe. Non può esserci impunità per chi fa uso di violenza ai danni degli animali. Speriamo che il piccolo Max possa riprendersi e ringraziamo le guardie zoofile dell’Oipa di Modena per averlo salvato" dichiara.
Sara Ferrarini, coordinatrice guardie zoofile di Modena sottolinea a tal proposito come non siano in aumento soltanto i casi di maltrattamento sugli animali, ma anche – e in modo esponenziale – le rinunce di proprietà dei gatti. "Il gattile intercomunale ne ospita 65 – spiega – la struttura accoglie gatti con bisogni sanitari: malati, incidentati, troppo piccoli e senza mamma oppure troppo anziani. Ma sono numerosissime negli ultimi mesi anche le richieste di rinunce di proprietà: persone o famiglie che non vogliono più occuparsi del gatto che avevano da mesi, anni.
I casi più frequenti sono gli anziani che vanno nelle strutture protette ma per un gatto che ha vissuto dieci, quindici anni in casa, in una struttura perde tutti i suoi punti di riferimento. L’adozione è un atto d’amore".
v.r.