
Davide Costi
Modena, 10 ottobre 2016 - «Una mattina mentre andavo a lavorare sono stato vittima di un incidente. Mi sono reso conto subito che la situazione era grave perché non riuscivo più a muovere le gambe». Davide Costi, 39 anni, è un progettista della System di Fiorano. Il 30 giugno 2015 mentre stava andando al lavoro in moto da Serramazzoni dove abita con la moglie e due figlie piccole, un furgone gli è piombato addosso. Da quel giorno non ha più camminato e si sposta su una sedia a rotelle.
Davide è vittima di un infortunio sul lavoro ‘in itinere’, un incidente accaduto durante il tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro. L’Inail gli ha riconosciuto un assegno d’invalidità nonostante Davide sia tornato al suo posto di lavoro. Un percorso difficile cominciato con un intervento chirurgico d’urgenza poi una lunga degenza al centro specializzato di Montecatone.
«Ho cominciato subito con la fisioterapia – racconta – a fare sport come nuoto, basket, tiro con l’arco. L’Inail ti aiuta economicamente ma anche nel reinserimento nella vita; nello sport che scegli, negli ausili che ti servono a casa come le carrozzine. Inoltre ti mette a disposizione un assistente sociale per ogni necessità. Nella sfortuna sono stato fortunato – sorride Davide – e questo lo dico con un po’ di polemica perché c’è un grossa differenza tra chi si infortuna sul lavoro e che si infortuna senza andare a lavorare e che al massimo riceve il sussidio Inps di 500 euro. Il mio incidente poteva accadere un sabato mattina fuori dall’orario di lavoro – prosegue – sarebbe stata la stessa persona a parlarvi ma con molti meno aiuti; penso che questa sia una grossa disparità». Davide è tornato al lavoro con orario ridotto perché gli serve tempo per la fisioterapia.
«Per questo devo ringraziare la mia azienda che si è resa disponibile ad adeguare l’ufficio e il bagno alle mie esigenze». Quello del reinserimento al posto di lavoro è uno dei temi toccati nel convengo di eri in occasione della giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
«Oggi – ha spiegato Zoello Forni – presidente Anmil Modena – il 93% degli incidenti sul lavoro avviene in aziende di piccole dimensioni che hanno grandi difficoltà a mantenere nel proprio organico il lavoratore infortunato; ci sono circa 15mila invalidi iscritti nelle liste di collocamento mirato». «Com’è cambiata la mia vita? - conclude Davide – dopo l’incidente ho avuto un mese a letto immobile, non potevo fare altro che pensare. La svolta viene quando capisci che devi andare avanti, tiri una riga dalla vita che avevi prima e capisci che la tua vita ora è diversa, ma è vita lo stesso».
Secondo i dati Inail, gli incidenti sul lavoro nel 2016 nella nostra provincia segnano una lieve flessione rispetto all’anno scorso, ma sono ancora troppi: 8.780 rispetto ai 9.057 dello stesso periodo del 2015. Ma sono addirittura sei le morti ‘bianche’ registrate nei primi sette mesi di quest’anno soltanto nel Modenese, nello stesso arco di tempo del 2015 erano state due.