«La nostra barella contro il coronavirus»

Il contenitore sterile per pazienti infetti ora viene usato per fronteggiare l’emergenza. E’ prodotto dalla Tecnoline di Concordia

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L’ ‘envelop’ di Stefano Provasi e del figlio Lorenzo vola in Giappone per isolare le persone infette da corona virus. Ancora una volta le aziende del territorio di Mirandola rispondono con prontezza allo stato di emergenza dichiarato dall’Oms con azioni che indicano la capacità di essere all’avanguardia nella salute e nella prevenzione dei cittadini. Se la BBraun Avitum ha inviato macchinari per il trattamento delle complicazioni polmonari causate dal nuovo coronavirus Covid-19, la Tecnoline srl di Concordia, «l’arte dell’innovare a stretto contatto con la ricerca scientifica», condotta da oltre 30 anni da Stefano, ha inventato e inviato l’’envelop’, la barella sterile per i pazienti con infezioni o malattie contagiose.

Provasi, come è nata l’idea di realizzare l’envelop?

«L’envelop è un biocontenitore che ci è stato commissionato dall’azienda Omp di Vicenza per il caso ebola, che ha consentito di riportare in Italia il dottor Pulvirenti. Il dispositivo è stato creato esclusivamente per isolare le persone da qualsiasi tipo di battere, o di virus contaminante, che può provocare un grave danno sulla salute delle comunità. La sua funzione è rivolta anche al trasporto di ustionati gravi».

Come funziona?

«Su due principi: in pressione o in depressione. Nel primo caso l’aria ultra pulita viene introdotta dall’esterno attraverso i filtri assoluti e viene impiegato per il mantenimento in pulizia di una persona ustionata. Nel secondo, l’aria viene spinta verso l’esterno purificandosi vero i filtri assoluti. In caso di rottura il sistema interviene per proteggere le persone che stanno all’esterno».

Dopo l’ebola cosa è successo?

« Abbiamo continuato a produrre fino a quando il coronavirus è diventato di dominio pubblico, incrementando la produzione per fare fronte alle richieste che ci hanno portato a inviarne una ventina in Giappone. Il ragazzo rimpatriato in questi giorni in aereo ha volato all’interno dell’envelop».

Lorenzo Provasi, lei continua la tradizione di famiglia, cosa ci riserva il futuro?

«In questo momento la nostra azienda sta promuovendo un nuovo envelop da destinare agli ospedali per proteggere le persone che vengono ricoverate e di cui non si conosce la patologia. Un passo avanti nel progettare soluzioni a valore aggiunto per salvaguardare la salute dei cittadini e consolidare il nostro desiderio di fare impresa dove realizzare prodotti eticamente sostenibili».

Guido Zaccarelli