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La sperimentazione a Carpi Anziani soli? Ecco l’amico robot Il progetto piace anche all’America

Tramite la Cooperativa sociale è stato testato il prototipo ’Nao’ sviluppato dall’Università di Parma. Quiz, canzoni e mosse di Tai Chi per stimolare le funzioni cognitive e motorie delle persone fragili.

La sperimentazione a Carpi Anziani soli? Ecco l’amico robot Il progetto piace anche all’America

Carpi si conferma un’eccellenza in tema di tutela degli anziani ma anche dei caregiver, figure sempre più, drammaticamente, attuali: persone che, volontariamente, in modo gratuito, si prendono cura di un familiare in condizioni di non autosufficienza o comunque che necessita di assistenza di lunga durata, perché disabile, malato o anziano, sacrificando quasi completamente la propria vita. Ora i caregiver potrebbero essere affiancati da robot che interagiscono con le persone fragili stimolando in particolare le funzioni cognitive e relazionali; proprio a Carpi è stata ’testata’ l’assistenza del futuro, facendo incontrare il prototipo ’Nao’ a un gruppo di anziani tra quiz e canzoni.

Un altro primato, dunque, per la città dei Pio, già pioniera del riconoscimento legislativo del ruolo di caregiver: l’Emilia-Romagna, ricordiamo, è stata la prima regione in Italia a validare il ruolo di caregiver, rendendolo spendibile in un’ottica di reinserimento lavorativo.

Questo grazie alla legge regionale 22014, ispirata proprio al lavoro svolto negli anni dall’associazione carpigiana ‘Anziani e Non Solo’. Un’attività di tutela e ricerca del benessere dei fragili, oltre che delle persone che si prendono cura di loro, volta a coinvolgere tanti ambiti, compreso quello tecnologico, che è valsa all’associazione ‘Anziani e Non Solo’ l’attenzione e la menzione sul New York Times.

Il quotidiano americano, in particolare, ha descritto quello che viene realizzato dall’associazione carpigiana partendo da uno degli ultimi progetti all’avanguardia che l’hanno vista coinvolta.

Nei giorni scorsi, ‘Anziani e non solo’ ha promosso alla Casa del Volontariato un focus group che ha coinvolto una trentina fra anziani, loro familiaricaregiver, geriatri del Centro Disturbi Cognitivi, responsabile e assistente dei Servizi sociali e dell’area fragili del Distretto sanitario. La Cooperativa sociale, in coerenza con la propria mission di innovazione sociale nella cosiddetta ‘società dell’invecchiamento’, ha avviato una proficua collaborazione con l’Unità di Neuroscienze del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma che, guidato dalla dottoressa Olimpia Pino, ha in corso la sperimentazione di un robot specializzato nella socializzazione.

All’incontro era presente anche ‘Nao’, il robot ‘socially assistive’ su cui il Laboratorio di Psicologia Cognitiva dell’Università di Parma sta lavorando per ‘educarlo’ a svolgere funzioni di stimolazione cognitiva e motoria, ascolto attivo e relazione comunicativa con quegli anziani che desiderano rimanere reattivi di fronte a rischi di decadimento cognitivo.

"L’incontro – spiega Loredana Ligabue, responsabile area Care di ’Anziani e Non Solo’ e segretaria dell’associazione Carer – ha consentito ai presenti di essere aggiornati dagli esperti sulle linee di innovazione tecnologica nell’ambito della robotica con finalità assistenziali, di interagire con ‘Nao’ per poterne toccare con mano le potenzialità, di raccogliere idee e suggerimenti su come migliorarne l’efficacia e le funzionalità.

L’occasione ha stimolato tante idee, suggestioni e soprattutto ha spinto a immaginare connessioni e integrazioni".

I presenti hanno interagito con il robot, con conversazioni e giochi: ad esempio dopo aver fatto ascoltare alcune note di famose canzoni, dai Ricchi e Poveri a Little Tony, ‘Nao’ sollecitava gli anziani chiedendo chi era il cantante, per poi ‘scatenarsi’ in una dimostrazione di Tai Chi snodandosi con eleganza ed elasticità. "Un altro progetto che insieme ai Servizi sociali dell’Unione Terre d’Argine stiamo sperimentando su larga scala in collaborazione col Distretto sanitario – prosegue Ligabue – è quello degli strumenti di monitoraggio del benessere indossabili (simili a un braccialetto) che migliorano così la sicurezza e la prevenzione di anziani soli".

Infine, il progetto europeo ‘SilverCoders’ (di cui ’Anziani e Non Solo’ è partner per l’Italia) che sta coinvolgendo numerosi caregiver e anziani attivi nella formazione di semplici programmi informatici.

Maria Silvia Cabri