REDAZIONE MODENA

"L’intelligenza artificiale anti assembramenti"

Unimore progetta il programma ’Covid Skunk’ che segnala in tempo reale la presenza di troppe persone in un solo luogo

di Vincenzo Malara

Troppe persone riunite in un determinato luogo? Scatta il messaggio alle autorità che possono così intervenire per risolvere le situazioni a rischio. Il segreto? L’utilizzo dell’intelligenza artificiale che viene calibrata in base al distanziamento sociale consentito negli spazi aperti. Per contrastare un nemico subdolo come il Covid - ormai è chiaro - serve anche tanta innovazione ed è su questo filone che si sta concentrando l’attività dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

In particolare, il progetto in questione si chiama ‘Covid-Skunk’ ed è una delle quattro ricerche dell’Ateneo, finanziate recentemente dalla Regione Emilia-Romagna, finalizzate, appunto, al contrasto dell’epidemia da Coronavirus, specialmente se si assisterà a una nuova recrudescenza nei prossimi mesi.

Il programma, che vede coinvolto il Centro Inderdipartimentale Airi (Artificial Intelligence Research and Innovation Center), ha un costo complessivo di 149mila e 600 euro coperto dal finanziamento regionale per un importo di quasi 120mila. Il progetto è coordinato dal professor Marco Mamei, in collaborazione con la prof Rita Gamberini, entrambi del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Unimore (Dismi). Ma come funziona ‘Covid Skunk’? Il programma, sulla base dei dati raccolti dalla rete cellulare, può identificare in tempo reale gli assembramenti di persone e avvertire in tempo reale le istituzioni del territorio con messaggi di allerta geo-localizzati sia alla pubblica amministrazione che alla cittadinanza.

"L’obiettivo – spiega Mamei, docente di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni – è quello di fornire uno strumento che aiuti a prevenire le condizioni che possono favorire il riaccendersi di focolai ed evitare una nuova rapida diffusione del Covid-19. Le informazioni rapide ai cittadini dovrebbero aiutare a disincentivare la creazione di assembramenti mentre il collegamento con la pubblica amministrazione permette la pianificazione degli interventi da parte delle forze dell’ordine".

Altrettanto importante, viste le recenti le polemiche relative alla app ‘Immuni’ a livello nazionale, il totale rispetto della privacy garantito dall’applicazione.

"Il progetto – dice a proposito Mamei – è completamente gratuito per i cittadini e non richiede né l’installazione di applicazioni né la rilevazione di dati sensibili. Si utilizzano infatti informazioni sulla densità delle persone già raccolte in modo automatico dagli operatori telefonici su tutto il territorio regionale in modo aggregato e compatibile con le norme in vigore, in particolare con il nuovo regolamento europeo General Data Protection Regulation (Gdpr)".

Il progetto durerà 6 mesi, con inizio da settembre 2020, e ci si attende di realizzare un’applicazione immediatamente utilizzabile (TRL 8) sviluppata in concerto con stakeholder rappresentativi della pubblica amministrazione e di enti responsabili del controllo e della sicurezza del territorio per assicurarne una reale fruibilità.