MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Maltempo Modena, case bloccate da una frana a Savignano. Riaprono le scuole a Vignola e Savignano

Ha riaperto al transito la strada provinciale 37. La Coldiretti: “Preoccupa il raccolto delle ciliegie e il fenomeno del cracking”

Modena, 21 maggio 2024 – Ha riaperto al transito nel pomeriggio di martedì 21 maggio la strada provinciale 37 nel territorio di Savignano sul Panaro, al confine con il territorio della Provincia di Bologna, che era stata chiusa nella serata di lunedì 20 maggio a causa dell’allagamento della carreggiata dovuto al maltempo. Contestualmente alla riapertura del tratto modenese, è stato aperto anche quello nel territorio di Bologna, garantendo così la piena transitabilità della strada. I tecnici della Provincia di Modena hanno ripristinato le condizioni di sicurezza e transitabilità della sede viaria mentre la Protezione civile regionale si occuperà della pulizia dei corsi d’acqua che interessano l’asse stradale.

Tecnici a volontari sono al lavoro da ore nel comune più colpito dal violento temporale di ieri. Su Formica, in due ore sono caduti oltre 200 millimetri di pioggia.

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Il sindaco di Savignano, Enrico Tagliavini, e tutta la squadra all’opera hanno fatto il punto sulmaltempo assieme a Irene Priolo, assessore regionale al contrasto al cambiamento climatico, Ambiente, Protezione civile.

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Oltre un centinaio le segnalazioni arrivate da quanto è scattata l’emergenza. I pompieri sono al lavoro su una frana che da ieri impedisce l'accesso ad alcune abitazioni. Nel cedimento del terreno sono venuti giù anche diversi alberi. Una squadra sta operando per liberare la strada anche con il supporto di una macchina operatrice.

Maltempo: nel Modenese case bloccate da una frana
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"Stiamo lavorando tutti senza sosta da ieri – spiega il primo cittadino -. Il Coc è stato aperto e sono arrivati i tecnici della protezione civile anche regionale, la centrale operativa mobile dei Vigili del fuoco, i pompieri da tutta la regione che stanno in queste ore operando per svuotare cantine e garage dall’acqua. I tecnici del Comune sono fuori per le verifiche: in tutto sono impiegati 20 volontari della nostra protezioni civile, 15 volontari civici, 40 vigili del fuoco, oltre a tutti i cittadini”.

Due le famiglie che sono state ‘sfollate’: una per un problema statico dell’abitazione, ha trovato alloggio da parenti. La seconda, avendo necessità di corrente elettrica per una situazione sanitaria di una familiare, è stata trasferita a spese del Comune in un albergo. In merito alla quantificazione dei danni, il sindaco afferma che “ci vorrà molto tempo, per ora stiamo censendo tutte le segnalazioni arrivate”. Le scuole domani riapriranno, sia a Vignola che a Savignano, tranne un asilo per infiltrazioni.

Vignola; riaprono le scuole, preoccupa il raccolto delle ciliegie

Torna pian piano alla normalità Vignola, il Comune modenese più colpito dal nubifragio e dagli allagamenti delle ultime ore. Il Centro operativo comunale sarà chiuso fra poche ore, dopo che è rimasto in funzione ininterrottamente dalle 18 di ieri. Nel primo pomeriggio è stato fatto il punto, al Polo della sicurezza, in presenza dell'assessora alla Protezione civile della Regione Irene Priolo. In mattinata, comunque, tutte le strade erano già percorribili, mentre i tecnici comunali erano al lavoro per verificare lo stato delle scuole, rimaste chiude oggi "per consentire verifiche più puntuali", spiegano in Comune, confermandone la riapertura domani.

Verranno riaperti anche il centro socio-riabilitativo I Portici, il laboratorio occupazionale Caspita e il Centro diurno anziani, che erano stati chiusi in via precauzionale. Anche l'ospedale di Vignola, che ha subito infiltrazioni al Pronto soccorso e nei locali interrati, ha sempre garantito la propria attività. Nel tardo pomeriggio di ieri e nella nottata sono arrivate decine di segnalazioni di scantinati e garage allagati, ma anche tetti che non sono riusciti a reggere la mole d'acqua e hanno allagato le stanze sottostanti.

Mentre la conta dei danni è cominciata, "preoccupano le campagne, ora imbibite d'acqua, e soprattutto le ciliegie la cui stagione di raccolta è appena cominciata e su cui gli agricoltori, già pesantemente danneggiati l'anno scorso, riponevano tante speranze", segnala ancora il Comune.

Ieri, aggiornano i numeri oggi i tecnici, oltre 170 millimetri d'acqua sono caduti in tre ore, quanto normalmente cade in tre mesi. Le fogne, in molti punti, non sono riuscite a contenere l'acqua che si riversava sulle strade. 

Sulle ciliegie, anche Coldiretti sta portando avanti sopralluoghi nei campi e spiega: "Il rischio è che l'eccesso di acqua provochi il fenomeno definito cracking, spacco, consistente nella rottura dell'epidermide che si verifica quando, in fase di maturazione, ci sono piogge molto intense e umidità atmosferica elevata rendendo di fatto il prodotto non commercializzabile con le conseguenti perdite economiche. Ci sono difficoltà anche per le coltivazioni di susine, pesche, cachi".