Mc, il ritorno di Checa alla guida: "Ai miei fratelli non potevo dire no"

"Qui sono stato molto bene, è un palcoscenico importante e ci sono le condizioni per fare un ottimo lavoro".

Mc, il ritorno di Checa alla guida: "Ai miei fratelli non potevo dire no"

Mc, il ritorno di Checa alla guida: "Ai miei fratelli non potevo dire no"

Come i grandi innamorati Nunzio Checa e il Modena Cavezzo non sono riusciti a restare per troppo tempo lontano. Dopo un solo anno il tecnico napoletano è tornato in gialloblù per guidare la seconda stagione del club in Serie A2 Elite. "Sono andato via – ha spiegato sorridendo l’allenatore classe ’71 alla presentazione - e poi i miei "fratelli" mi hanno richiamato dicendo che avevano bisogno di me, quando è così non puoi che tornare a casa. Abbiamo fatto un primo step di 4 anni, ci siamo presi una pausa e ora ripartiamo cercando di fare quello abbiamo sempre fatto, lavorare con entusiasmo e con dedizione". Checa ha chiuso la sua avventura a Casalgrande, centrando i playoff di B. "E’ stata una buona esperienza – prosegue - ho lavorato con una squadra molto giovane e mi è servito anche questo. Poi però non potevo dire di no al Modena Cavezzo, il nostro addio era stato solo perché dopo 4 anni ci stava chiudere un ciclo, ma la mia ambizione e il modo di fare calcio a 5 in un certo modo, su un palcoscenico importante, mi hanno spinto a tornare".

Il tecnico che al Modena Cavezzo ha vinto 3 campionati in 4 anni ritroverà tre suoi "scudieri" come Dudu Costa, Amarante e Aieta ma non il ds Giuseppe Fazio, che resta come consigliere ma senza ruoli operativi. "I ragazzi mi hanno subito manifestato il loro entusiasmo – prosegue Checa - sul fatto che io potessi tornare. Su Fazio tutti sappiamo quanto sia stato importante Giuseppe nel nostro percorso. Io gli sto rompendo comunque le scatole ogni giorno (sorride, ndr) e continuerò a farlo, magari può tornare sui suoi passi. Ma se non dovesse essere così dovremo essere tutti bravi a colmare con il nostro lavoro quel vuoto". Checa riparte dai suoi 4 anni ("la gara più bella il successo nel derby con la Pro Patria che ci ha dato in pratica la B" ricorda) e dal suo modo di fare calcio a 5. "L’A2 Elite sarà ancora molto impegnativa – conclude – ma so che saremo all’altezza. L’unica cosa su cui non derogo è la mentalità, quella è la situazione di partenza fondamentale. E poi voglio quello che definisco amore per la difesa, perché giocare con la palla fra i piedi piace a tutti, ma io voglio che la mia squadra trovi amore per cercare di recuperare la palla per poi giocarla".

Davide Setti