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Cronaca

Oculisti per i richiedenti asilo. L’ambulatorio di Porta Aperta: "Diagnosi e cure gratuite"

Il servizio è per chi non ha il permesso di soggiorno o è senza dimora: "Aiutiamo gli ’invisibili’". Disponibile anche su appuntamento: "Servirà a prevenire patologie e fornire occhiali". .

Il servizio è per chi non ha il permesso di soggiorno o è senza dimora: "Aiutiamo gli ’invisibili’". Disponibile anche su appuntamento: "Servirà a prevenire patologie e fornire occhiali". .

Il servizio è per chi non ha il permesso di soggiorno o è senza dimora: "Aiutiamo gli ’invisibili’". Disponibile anche su appuntamento: "Servirà a prevenire patologie e fornire occhiali". .

A 35 anni di presenza sul territorio modenese, l’associazione di volontariato Porta Aperta inaugura un nuovo ambulatorio oculistico. Il servizio, parte del Centro Salute del Migrante e del Senza Dimora di Porta Aperta, è dedicato a utenti non ascrivibili al servizio sanitario nazionale e non disponenti del medico di famiglia, come persone senza dimora o permesso di soggiorno e richiedenti asilo. Grazie alla disponibilità di tre medici oculisti, il dottor Carlo Chiesi, Maurizio Poggi e Fulvio Guerrieri – donatore, quest’ultimo, dell’attrezzatura medica insieme all’azienda Ausl – l’ambulatorio sarà accessibile gratuitamente e su appuntamento per prevenire, diagnosticare e controllare patologie oculari come la retinopatia diabetica, molto diffusa tra i pazienti del centro, ma anche per fornire occhiali da vista e lenti correttive grazie alla collaborazione con Ottica Silingardi.

"Dedichiamo un ambulatorio a un nostro caro medico volontario – rileva Giuliano Venturelli, responsabile sanitario Centro Salute del Migrante e Del Senza Dimora di Porta Aperta –. Il professor Renato Zandomeneghi, scomparso l’anno scorso e profondamente stimato da tutta l’associazione. In questi 35 anni siamo partiti da un piccolo ambulatorio e siamo via via cresciuti, fino ad arrivare a numeri importanti. Tutto questo è possibile non solo grazie alla buona volontà dei professionisti, ma anche da una sensibilità della comunità modenese che penso sia molto bello ricordare. È un servizio importantissimo per i nostri utenti, i cosiddetti ’invisibili’ agli occhi della società". Con oltre 60 volontari professionisti, infatti, tra cui medici, infermieri, farmacisti, assistenti alla poltrona e personale di segreteria, il Centro Sanitario dell’associazione in cui il nuovo progetto si inserisce comprende già un ambulatorio di medicina generale, uno studio odontoiatrico e una farmacia.

"Questa è un’occasione per inaugurare un nuovo servizio, ma anche per festeggiare un nuovo inizio", commenta il presidente dell’associazione Porta Aperto Alberto Caldana. "Fino a questo momento siamo stati in comodato grazie alla Diocesi, ma probabilmente tra pochi giorni andremo a rogito e compreremo la struttura".

Questo "ci permetterà di ristrutturare molti ambienti e allargare la parte sanitaria, in sede disponiamo di 35 posti letto e complessivamente, in tutte le strutture di Modena, ospitiamo circa 300 persone. L’acquisto dello stabile ci permetterà anche di allargare la disponibilità, che non è mai abbastanza".

Porta Aperta è un luogo che nasce come punto d’aiuto alle persone che vivono in condizioni di marginalità estrema, con servizi basilari come mensa, docce e possibilità di cambiarsi gli abiti e ora, grazie all’apertura dell’ambulatorio oculistico, contribuiremo a un senso di universalità delle cure in cui tanto crediamo".