
Antonio Salieri, di cui in questo 2025 ricorrono i 200 anni dalla morte, in un ritratto Joseph Willibrord Mähler
Antonio Salieri, morto duecento anni fa a Vienna, è stato "un grande italiano, ingiustamente dimenticato", ha detto di recente il maestro Riccardo Muti. Compositore e docente di grande valore, su di lui ha pesato purtroppo la maldicenza di aver provocato la morte di Mozart, quando invece i due sarebbero stati amici, non rivali, come invece riporta la maldicenza di cui sopra, riecheggiata anche dalla ricostruzione della sua figura fatta dal film ’Amadeus’, pellicola del regista cecoslovacco (ma naturalizzato statunitense) Milos Forman, uscito nel 1984 e che ebbe un notevole successo di pubblico, sufficiente per alimentare quella che, in effetti, è più un falso storico che la realtà. Ed è proprio di Antonio Salieri il vivace divertimento teatrale ’Prima la musica e poi le parole’ che l’orchestra e i solisti del Conservatorio Vecchi Tonelli presenteranno stasera alle 21 alla Casa museo Luciano Pavarotti.
Questo atto unico venne scritto nel 1786 per una sfida tra opera tedesca e italiana alla corte austriaca. In scena, un poeta e un musicista devono creare un’opera in soli quattro giorni, affrontando il celebre dilemma teatrale: viene prima la musica o il testo?
Proposta nell’adattamento di Marina Meinero e Daniele Bisi, alterna dialoghi brillanti a musica vivace, sfidando l’immagine di Salieri come mediocre rivale di Mozart. L’orchestra del conservatorio Vecchi Tonelli, diretta da Bisi, accompagna giovani cantanti e quattro attori goldoniani che animano la scena. Fra i protagonisti, Valentina Zanni, Josephine Palese, Giovanni Baraldi e Carlo Lipreri. Ne emerge una riflessione leggera ma profonda sul teatro e la creatività. Per prenotarsi, info@casamuseolucianopavarotti.it
s.m.