La magia del Festival Filosofia "Tutti viviamo di eredità"

Piazze gremitissime e grande successo. E si prepara la giornata conclusiva con protagonisti illustri e l'annuncio del nuovo tema VIDEO Tullio Gregory - Remo Bodei

Festival Filosofia (foto Fiocchi)

Festival Filosofia (foto Fiocchi)

Modena, 19 settembre 2015 - Il Festival Filosofia rinnova la sua 'magia'. Piazze gremitissime per le lezioni, mostre e musei affollatissimi, visitatori da ogni parte d'Italia e – siccome si nutre anche il corpo, oltre che la mente – bar e ristoranti con il tutto esaurito. A Modena, Carpi e Sassuolo la grande kermesse culturale, giunta alla quindicesima edizione, si conferma un appuntamento particolarmente atteso e amato, per la capacità di declinare il tema (quest'anno “Ereditare”) in una miriade di sfaccettature e letture, così da abbracciare gli interessi e le curiosità di tutti.

Fra i protagonisti di oggi, anche il professor Stefano Rodotà, docente emerito di Diritto civile all'università La Sapienza di Roma, che a Sassuolo parla di “Diritto al cibo”: “Il rapporto fra cibo e fame è ancora oggi di fondamentale attualità, e in tempi di globalizzazione dovrebbe essere capitale: ci sono tre milioni di bambini che ogni anno muoiono per denutrizione – ha spiegato -. La fame è un'eredità millenaria, da cui dovremmo liberarci, e la fame sta invadendo anche un mondo che sembrava esserne al riparo”. Ecco dunque che bisogna pensare al cibo come un diritto fondamentale della persona, che deve andare oltre la semplice sussistenza: “Deve essere un cibo adeguato e che rispetti anche le caratteristiche culturali delle persona”, aggiunge Rodotà.

A Carpi il professor Tullio Gregory, Accademico dei Lincei e membro del comitato scientifico del festival, si sofferma sul tema della “Traduzione”, che è un modo per ereditare, “perche tradurre è trasferire – osserva -. Nel tradurre, a volte non si riesce a rendere completamente l'originale, ma si può anche accrescerlo. Quindi noi viviamo di traduzioni, viviamo di eredità”.

Domani il Festival vivrà la sua giornata conclusiva con un ricco carnet di protagonisti celeberrimi fra cui Umberto Galimberti, Vandana Shiva, Nicla Vassallo, Christoph Wulf e Silvia Vegetti Finzi, ma anche lo chef Massimo Bottura e l’allenatore Arrigo Sacchi. Ci sarà anche Simone Verde, che è il responsabile per la ricerca scientifica e le pubblicazioni di France Muséums – Louvre Abu Dhabi, e parlerà dell'utilità pubblica del patrimonio culturale: “Il museo deve essere sempre un posto dinamico dove le collezioni sono sempre messe in discussione e poste al centro della ricerca: altrimenti sarebbe un deposito o una chiesa – ha detto, anticipando i temi della sua lezione -. Un museo non serve a perpetuare la visione passatista, anzi deve permettere a tutti di capire quali siano le loro radici storiche, e se continuare a perpetuare quell'identità”. In questo senso, dunque, il patrimonio culturale è fondamentale per l'affermazione di una democrazia 'competitiva', che investe “sulla capacità creativa dei cittadini”, prosegue Verde.

Domani pomeriggio verrà anche svelata la parola chiave dell'edizione 2016 del Festival. Il tema è stato già scelto durante una riunione del comitato direttivo, ieri alle 12, ma è tenuta rigorosamente riservata fino all'annuncio ufficiale.