Verde Brillante, la natura in mostra da Verolino

In piazza Roma una collettiva che ospita anche i disegni del compianto Cesare Leonardi

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Modena, 8 aprile 2022 - Impossibile, entrando nella galleria Antonio Verolino di piazza Roma a Modena, non incrociare lo sguardo con la sontuosa parete di disegni degli alberi di Cesare Leonardi e Franca Stagi, firmati dall’architetto-artista modenese da poco scomparso e dalla collega, che dà il la alla mostra "Verde Brillante. O delle possibilità interpretative del divenire forma" (fino al 9 aprile, a cura di Leonardo Regano). Il titolo deriva da un altro importante interprete, in questo caso della scienza, come il biologo Stefano Mancuso che ha scritto un saggio nel quale connette il mondo vegetale e le sue infinite caratteristiche con la creatività altrettanto ampia del mondo artistico, dando vita a un interessante viaggio nella scultura, pittura, disegno e fotografia contemporanei. In mostra, infatti, oltre ai celebri disegni di Leonardi ci sono opere di già affermati o giovani artisti come Zeno Bertozzi, Nicolò Cecchella, Andrea Chiesi, Giulia Dall’Olio, Paola De Pietri, Arthur Duff, Jacopo Valentini, Paolo Ventura. E’ un racconto quello che ne emerge, con tutte le linearità e le divergenze che una collettiva di alto livello, con nove artisti presenti, propone: il visitatore, dunque, ne esce arricchito di conoscenza su una fetta importante della proposta artistica odierna in Italia. L’incipit, appunto, è costituito da otto tavole serigrafiche firmate da Cesare Leonardi (Modena, 1935 – Baggiovara, 2021), tratte da "L’Architettura degli Alberi" prodotto in collaborazione con Franca Stagi (Modena, 1937 - 2008) e pubblicato nel 1982. Un testo celeberrimo in campo paesaggistico, alla base della nascita del parco Amendola di Modena e ancora utilizzato in campo paesaggistico. Il percorso prosegue con Giulia Dall’Olio (Bologna, 1983) e il suo ciclo di disegni ispirato al lavoro dell’architetto Leonardi: qui la forma-albero subisce un processo di alterazione con l’inserimento di elementi di disturbo quali cancellature, colature di colore, taglia rappresentare un atto di denuncia dell’azione umana sul paesaggio naturale. Paola De Pietri (Reggio Emilia, 1960) con le sue immagini racconta invece la natura di un territorio fortemente antropizzato come il nostro, in cui il confine tra naturale e artificiale è labile e confuso mentre l’opera di Paolo Ventura (Milano, 1968) si focalizza sulla veduta tipicamente urbana di Milano. Jacopo Valentini (Modena, 1990) è presente con ampia fotografie di un fitto pioppeto, immagini che mettono in contatto un paesaggio rurale che si confronta con la realtà industriale. La natura che dipinge Andrea Chiesi (Modena, 1966) nei suoi dipinti è invece una forza pioniera, dominante, mentre al contrario Nicolò Cecchella (Reggio Emilia, 1985), invita più che altro a riflettere sulla materialità della fotografia come scrittura attraverso la luce. Torna la forma-albero in Arthur Duff (Wiesbaden, 1973), ma è scultorea, pietrificata per un processo naturale di fossilizzazione durato milioni di anni mentre Zeno Bertozzi (Castel San Pietro Terme, Bo, 1994) ragiona sull’idea di tempo e di trasformazi one della materia.