Blufin lancia un nuovo marchio, Be Blumarine

Carpi, il gruppo presenta la prima collezione ‘Be Blumarine’

La nuova collezione 'Be Blumarine' e Gianguido Tarabini che guida il Gruppo Blufin

La nuova collezione 'Be Blumarine' e Gianguido Tarabini che guida il Gruppo Blufin

Carpi (Modena), 16 gennaio 2019 - E’ frizzante, giovane e contemporanea, la donna ‘Be Blumarine’ che è stata presentata nei giorni scorsi nella suggestiva location di ‘Penelope a casa’ a Milano. Un evento speciale, in occasione di Milano Moda Uomo, per presentare ufficialmente la prima collezione ‘Be Blumarine’ per l’autunno-inverno 2019/20. Si tratta del nuovo brand lanciato da Blufin, il Gruppo guidato da Gianguido Tarabini e fondato a Carpi nel 1977 dal padre Gianpaolo e dalla madre Anna Molinari, anima stilistica della maison. Il marchio, evoluzione in chiave moderna di Blugirl, porta la firma di due giovani stilisti, Mirko Fontana e Diego Marquez, già fondatori e direttori creativi del marchio Au Jour Le Jour.

Gianguido Tarabini, come nasce Be Blumarine?

«Ho constatato che eravamo tra i pochi grandi brand che hanno l’onore e l’onere di avere una prima linea che non avevano allineato in modo abbastanza evidente il proprio nome anche nella linea contemporary. ‘Blugirl’ pareva ‘limitata’ solo alla girl, alla ragazza. Il mio desiderio è invece quello di dedicarci a tutte le donne che si sentono ragazze. La seconda linea già lo faceva, ma ho voluto evidenziarlo anche nel nome del brand. Tolto il ‘girl’, resta il primo nome, quello più importante e da cui tutto è nato: Blumarine. Ciò consente di identificare immediatamente il nostro prodotto, anche all’estero, mercato verso cui si rivolge il 60% delle nostre vendite».

Naomi Campbell ritratta da Albert Watson

Dunque un brand trasversale?

«Be Blumarine non è limitato ad una fascia di età. E’ l’evoluzione di Blugirl in chiave moderna, più giovane, contemporanea e attenta alle mode del momento, sempre con attenzione al romanticismo, alla femminilità e al colore. Rivolta a una donna che vuole sentirsi bene e sentirsi giovane. E soprattutto ‘essere’ Blumarine».

‘Be’, ossia ‘essere’…

«Mi piace questo gioco di parole, esprime l’idea della donna che vuole essere Blumarine, che si sente Blumarine, e che desidera entrare nel mondo della nostra maison. Uno spirito giovane, una identità romantica ad un prezzo più competitivo, sempre garantendo una qualità molto elevata di prodotto realizzato nella maggior parte in Italia e solo in parte in Europa».

BLUGIRL_26306049_171924

E’ cambiata la rete distribuzione in Italia?

«Ho deciso, con il nuovo marchio, di ‘regionalizzare’ il sistema. Non venderemo più solo attraverso il nostro showroom di Milano, ma mediante una rete di otto agenti, che copriranno tutte le regioni italiane. Reputo che il diretto contatto con le realtà del territorio dia migliori risultati in termini commerciali. La stessa strategia è stata applicata ai mercati esteri».

Presentazione in un locale milanese: altra strategia?

«Volevamo qualcosa di diverso dalla classica sfilata. All’evento erano presenti moltissime persone provenienti dal mondo del web, social, influencer e blogger. Per raggiungere un pubblico sempre più trasversale, abbiamo deciso di avvalerci soprattutto di questi strumenti di comunicazione immediata e anche divertenti».

BLUMARINE_20874210_191050

Com’è nata la collaborazione con i due stilisti?

«Cercavo delle figure ‘esterne’, per avere una visione nuova del nostro modo di fare moda. Mirko Fontana e Diego Marquez hanno subito saputo interpretare il nostro desiderio di una rivisitazione della donna romantica con un piglio più spregiudicato, contemporaneo e moderno, in sintonia ovviamente con il dna della prima linea».

Le dispiace ‘abbandonare’ Blugirl?

«Non l’abbandono. Blugirl è nata nel 1996: l’ho solo evoluta per renderla attuale con i tempi. Come una ragazza che diventa donna».