Caro gas Modena, "Piastrelle in crisi, 30 aziende sono ferme"

Il presidente di Confindustria Ceramica in audizione alla Camera: "L’argilla ormai è 'agli sgoccioli': già 4000 persone in cassa integrazione"

Il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani

Il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani

Modena, 12 marzo 2022 - Sono oltre 4mila le persone in cassa integrazione straordinaria e circa 30 le aziende che si sono fermate. A questo si aggiungano altre imprese che stanno lavorando a ciclo ridotto. Il tutto pur in presenza di un portafoglio ordini che invece sarebbe brillante. A raccontare il drammatico paradosso che sta vivendo il comparto ceramico è stato il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani ieri invitato a una audizione dinanzi alle commissioni della Camera dei deputati. All’ordine del giorno la legge di conversione del decreto legge ‘Bollette’.

Il settore, ha spiegato Savorani, ha dovuto affrontare criticità derivanti dal rincaro nei prezzi del gas, iniziato a metà dello scorso anno, e divenuto oggi una vera e propria emergenza a causa di quotazioni non compatibili con la prosecuzione dell’attività. Una situazione drammatica a cui si è sommata la guerra in corso in Ucraina che, oltre a portare i valori del metano ai massimi storici, ha comportato anche l’interruzione dei flussi di materie prime (principalmente argille) provenienti da quell’area. Le scorte possono consentire l’attività per uno-due mesi non oltre, hanno spiegato a più riprese gli addetti ai lavori in questi giorni. Da qui il quadro critico per i lavoratori e le imprese della ceramica: sono oltre 4mila le persone, fanno sapere dall’associazione degli industriali ceramici, per le quali si è dovuta attivare la cassa integrazione straordinaria e per le circa 30 unità produttive che si sono fermate nonostante la domanda non sia stata così in salute da diversi anni. Che fare? Confindustria ceramica ha richiesto "che il prezzo riconosciuto ai concessionari sia equo ed effettivamente in grado di consentire alle imprese industriali di ricostruire, per alcuni anni, un prezzo medio delle forniture sostenibile".

Rispetto al testo dell’articolo di legge, l’associazione segnala tre criticità che potrebbero indebolire l’efficacia della norma su cui intervenire. "Il primo passaggio da rivedere è relativo all’opportunità di introdurre un criterio di priorità verso i settori e le imprese a ciclo termico, per le quali il gas riveste una posizione preminente nei consumi. Fondamentale sarà inoltre la semplificazione delle procedure e il consentire la partecipazione delle Piccole e medie imprese, anche in forma aggregata". Infine, concludono da Confindustria ceramica, sarebbe importante specificare "la possibilità per le imprese di utilizzare una garanzia pubblica, tramite fondo gestito da Sace, alla luce dell’attuale situazione di liquidità delle imprese".