ALBERTO GRECO
Politica

San Prospero, sentenza ribaltata. Bocciate entrambe le liste elettorali: "Il Comune sarà commissariato"

Il Consiglio di Stato ha dato una interpretazione opposta rispetto al Tar: confermate irregolarità nei documenti. È la prima volta nella sua storia. A giugno i cittadini potranno quindi votare soltanto per le elezioni europee

Da sinistra, i candidati sindaci Sauro Borghi e Bruno Fontana

Da sinistra, i candidati sindaci Sauro Borghi e Bruno Fontana

San Prospero (Modena), 23 maggio 2024 – Per la prima volta nella sua storia il Comune di San Prospero verrà commissariato. Il Consiglio di Stato, infatti, ribaltando la sentenza del Tar Emilia Romagna e confermando la ricusazione delle due liste presentate per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, apre le porte all’arrivo – a breve, subito dopo le elezioni – di un commissario nominato dal Prefetto. Il pronunciamento del massimo giudice speciale amministrativo chiude definitivamente una vicenda che si trascina dal 12 maggio, da quando la seconda sottocommissione elettorale provinciale, chiamata ad effettuare il controllo della documentazione presentata ai Comuni dalle varie liste, aveva rilevato che "i moduli aggiuntivi utilizzati per la sottoscrizione delle liste elettorali (di San Prospero, ndr) non consentivano alla commissione elettorale di verificare in maniera inequivoca che i sottoscrittori fossero consapevoli di dare il proprio appoggio a quella determinata lista ed ai relativi candidati, senza che ciò possa ritenersi un mero formalismo…". Il Tar, cui si erano rivolti Sauro Borghi, candidato sindaco della civica di centrosinistra "San Prospero 2030 – Sauro Borghi Sindaco", e Bruno Fontana, che guida la lista di ispirazione di centrodestra "San Prospero per il Cambiamento" aveva respinto questa interpretazione giudicandola "sproporzionata".

Non è dello stesso avviso, invece, il Consiglio di Stato che accogliendo ieri il ricorso presentato il 20 maggio dalla Avvocatura Generale dello Stato per conto del Ministero dell’Interno, in rappresentanza della Prefettura di Modena e 1^ e 2^ sottocommissione elettorale circondariale di Modena presso la segreteria dell’ufficio elettorale di Modena, ha sentenziato che "il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Seconda, definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, in riforma della sentenza appellata respinge il ricorso di primo grado". Il motivo spiegato e ribadito dal Consiglio di Stato è che "i moduli aggiuntivi utilizzati per la sottoscrizione delle liste, quando siano privi dell’indicazione del contrassegno di lista e dell’elenco dei candidati, devono necessariamente essere uniti al primo foglio da elementi ulteriori rispetto alla semplice spillatura (timbri lineari, firme, etc.), in modo da consentire alla commissione elettorale di verificare in maniera inequivoca che i sottoscrittori fossero consapevoli di dare il proprio appoggio a quella determinata lista ed ai relativi candidati".

E nel caso – citato nel dispositivo – di "eccezioni", cui si è rifatto il Tar, lo si è fatto e accettato solo quando "i vari sostenitori della lista si siano recati direttamente in Comune, rivolgendosi al funzionario incaricato dal sindaco e così "affidandosi" all’Amministrazione, anche in relazione al rispetto delle formalità e delle regole di procedura per la presentazione della candidatura. Non è il caso di San Prospero e pertanto per il Consiglio di Stato "non vi sono elementi sufficienti per ritenere che sia stata dimostrata in maniera univoca la volontà dei cittadini elettori di sostenere quella data compagine politica e il suo progetto di governo dell’ente locale… e non è quindi condivisibile l’orientamento espresso dal Tar che fa leva sui precedenti del Consiglio di Stato del 2023 non applicabili nel caso di specie". In forza di questa decisione i sanprosperesi l’8 e 9 giugno voteranno solo per le elezioni europee.