
Quarta vittoria di fila, è un Sassuolo infallibile
di Stefano Fogliani
Peccato, sussurrava qualcuno sugli spalti del Mapei Stadium, si vada in pausa proprio sul più bello, con la nazionale, dove vanno Berardi e Frattesi, che mette in standby i neroverdi, quasi infallibili dentro un girone di ritorno da stropicciarsi gli occhi. Il Sassuolo centra la quarta vittoria consecutiva – Dionisi non aveva mai calato il poker, in A, ai neroverdi erano due anni che non ‘entrava’ – e si affaccia, almeno per una notte, nella parte sinistra della classifica. E non inganni la vittoria di misura: lo Spezia, fresco di exploit contro l’Inter, la sua l’ha detta soprattutto nel primo terzo del match, prima di subire la maggiore qualità di un Sassuolo – 6 tiri in porta a 1, un gol e due legni - che ormai gioca a memoria e, al netto delle fatiche iniziali, qualcosa ha patito solo nel corso degli infiniti 6’ di recupero concessi dall’assai poco convincente arbitro Ghersini.
Quantomeno in imbarazzo, in effetti, il Sassuolo dell’avvio, che a lungo non riesce ad uscire dai suoi ultimi 30 metri: lo Spezia attacca sotto la sua curva ma nelle trame spezzine non c’è solo furore ma anche qualche pallone non banale sul quale sbrogliano i centrali neroverdi. Ferrari ferma Ekdal quando le lancette non hanno completato il primo giro, Erlic si fa valere su un paio di duelli aerei e Consigli si esalta su Caldara, che si rivelerà poi in fuorigioco: il Dionisi che si sbraccia ai margini della sua area tecnica suggerisce difficoltà non previste, e senza un incursore come Frattesi – partito dalla panchina – ribaltare il fronte, per i neroverdi non è semplice. Anche perché lo Spezia fa il suo: reattiva e fisica, la squadra di Semplici mette fiato e muscoli e manda ancora al tiro Nzola, che tuttavia trova il fondo, ma conferma i liguri sufficientemente compatti a dare spessore ai timori di Dionisi della vigilia. "Sono in fiducia e sanno soffrire", aveva detto il tecnico neroverde degli ‘aquilotti’ che in effetti a lungo non fanno nulla per smentirlo e, quando serve, hanno anche un pizzico di fortuna perché per pochissimo, siamo al 33’, il Sassuolo non fa centro al primo assalto. C’è la traversa tra Berardi e la rete neroverde, ma è proprio da questo acuto che il Sassuolo prende quota: ci prova ancora Berardi, largo, e poi Toljan, alto. In un minuto i neroverdi cercano Dragowski più che nei 33’ precedenti e la circostanza qualcosa suggerisce, ovvero che, corsa a parte, se la gara scivola sul piano della qualità per lo Spezia non ce n’è. Così, appena gli ospiti, complici minuti parecchio dispendiosi, abbassano i ritmi il Sassuolo risale, manda prima Henrique poi Rogerio vicinissimi al vantaggio (bravo Dragowski in entrambe le occasioni) e si mette in condizione di prendersi la partita. O meglio si metterebbe, perché lo Spezia arretra sensibilmente il baricentro, aggiunge forze fresche in Esposito e Zurkowski e serra i ranghi su un 4-1-4- che restringe ancora spazi già angusti dentro i quali si infila, a proposito di qualità, Laurientè.
Amian ferma la conclusione del francese con la mano e, previa revisione Var, manda sul dischetto Berardi che non sbaglia. Frattesi vicinissimo al raddoppio (74’) e Harroui che, appena entrato, centra il palo al minuto 80 tengono in vita gli ‘aquilotti’ di Semplici che nel finale arrembano ma non spiccano il volo.