Sassuolo-Bologna, la partita dei ’gemelli diversi’

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Così simili, eppure così diversi. Da una parte c’è un Bologna che ha storia, da quando è arrivato Saputo declina le proprie potenzialità al futuro, ma fatica di anno in anno a trovare uno status nel presente. Dall’altra c’è un Sassuolo plasmato dal patron della Mapei Squinzi, con la famiglia che ora prosegue l’opera. Il club ha una storia recente, ma è partito da lontano e dalle serie minori, costruendosi e affermandosi anno dopo anno, promozione dopo promozione, fino all’Europa, prima conquistata e ora nuovamente ambita.

Due magnati alle spalle e due politiche simili, ma risultati differenti. Stadio e centro tecnico di proprietà da una parte, quella neroverde, centro tecnico fiore all’occhiello dall’altra, quella rossoblù, dove la partita dello stadio (restyling Dall’Ara e impianto temporaneo) è prossimo alla fumata bianca burocratica, con lavori in programma per l’estate del 2022. Prima le strutture, poi gli investimenti tecnici.

Quelli del Sassuolo arrivarono ingenti con la squadra a rischio retrocessione nel primo anno di serie A: andarono a scapito di un Bologna che retrocesse e che lo stessa mossa l’ha adottato nell’anno di Inzaghi, poi sostituito da Mihajlovic, con gli arrivi a gennaio di Sansone, Soriano, Lyanco ed Edera. Entrambe le società hanno dirigenti di spicco, come Carnevali e Fenucci. Simile è anche la politica tecnica, da parte di società che puntano sui giovani e sulle plusvalenze per rinforzare la struttura. Qui il Sassuolo è un passo avanti, se è vero che le partenze a peso d’oro, nel corso degli anni, dei vari Politano, Sensi, Demiral, Zaza, Duncan, Defrel, Vrsaljko, Lirola, Acerbi e Pellegrini, ha portato a nuovi investimenti per Boga, Chiriches, Locatelli, Obiang, Caputo, Lopez, Rogerio, Marlon e Djuricic, che attorno alle bandiere Magnanelli e Berardi hanno dato i lori frutti. Diversa la situazione a Bolgona, dove non tutte le promesse sono state mantenute e a fronte degli oltre 100 milioni di euro investiti le uniche plusvalenze rilevanti sono state fin qui quelle di Diawara e Verdi, in attesa di quelle estive.