Si era incatenato al banco di scuola perché non voleva indossare la mascherina contro il contagio da Covid. Un atto di disobbedienza (foto) che gli aveva ispirato un uomo molto più grande di lui, sedicente consulente costituzionalista parlamentare. Finiti a processo per interruzione di pubblico servizio, l’altro giorno il giudice li ha assolti entrambi. I protagonisti della vicenda sono lo studente no mask dell’istituto Olivetti di Fano, all’epoca dei fatti 18enne, Valerio Tellenio, e Lamberto Roberti, quello che lo stesso ragazzo chiamava "il costituzionalista". Tutto succede a maggio 2021, quando il 18enne si incatena al banco per protestare contro l’obbligo di indossare le mascherine che ritiene incostituzionale.
A ispirarlo nella crociata no mask è il 67enne Roberti. Intanto a scuola arrivano le forze dell’ordine. Portano il 18enne al pronto soccorso. I sanitari lo devono sottoporre al tampone. Ma lui si oppone. Le autorità passano alle maniere forti. Il ragazzo viene sottoposto a Tso e ricoverato in Psichiatria a Pesaro dove sta per qualche giorno. Intanto la preside dell’istituto del Polo 3, Eleonora Augello, viene chiamata a fare la sua deposizione e per i due scatta d’ufficio la denuncia per interruzione di pubblico servizio.
Il caso finisce sulla ribalta mediatica nazionale. E due sul banco degli imputati. Ma l’altro giorno il giovane, difeso dall’avvocato Nicola Peverelli, e Roberti, assistito dall’avvocato Antonella Speranzini, sono stati assolti. Il primo perché il fatto non costituisce reato. Per il secondo, il pm ha chiesto 30 giorni, ma per il giudice è mancata la prova.