
Maurizio Terenzi, legale dell’ex capo di gabinetto, spiega perché stesse in Comune senza incarichi. Il collega Alberto Bordoni: "Le attestazioni di stima nei suoi confronti valgono come e più di una sentenza".
"Andava regolarmente in ufficio in Comune perché gli era stato chiesto e riconfermato anche dal sindaco Andrea Biancani, ma in totale buona fede". Abbiamo chiesto all’avvocato Maurizio Terenzi, legale di Franco Arceci insieme al collega Alberto Bordoni, perché l’ex capo di gabinetto occupasse un ufficio in Comune pur avendo un incarico scaduto alla fine dell’anno scorso. Questo della permanenza in Comune ben oltre la scadenza del proprio incarico da parte di Franco Arceci, ora indagato per concorso in corruzione insieme a Massimiliano Santini e Stefano Esposto, è un aspetto che rimane sullo sfondo dell’indagine giudiziaria. E’ stato oggetto, i giorni scorsi, di un’ulteriore richiesta di approfondimento da parte di polizia e Finanza che riguarda il ruolo ricoperto da Arceci, in pensione dal 2021, ma ancora attivo fino a pochi giorni fa in un proprio ufficio con tanto di targhetta. Ad inizio 2024 non c’è stata alcuna proroga del suo contratto, neanche con l’insediamento della nuova giunta. E Biancani, mercoledì scorso, ha fatto rimuovere la targhetta con il nome e il cognome di Franco Arceci. "Biancani aveva detto ad Arceci che avrebbe continuato a lavorare con lui e che avrebbe continuato a dargli il proprio contributo, con totale buona fede. Penso che funzioni così, con la conoscenza che c’è tra questi signori, con totale nonchalance. Mezza parola già di per sé è predittiva di tutto il resto".
Secondo l’avvocato Terenzi, quel rinnovo contrattuale "probabilmente è sfuggito, tra elezioni, cambio di sindaco e tutto il resto". Quindi è stata una svista? "Lo riteniamo noi, ma nessuno ce l’ha detto. Arceci non si ricordava assolutamente. Probabilmente è stata una svista. Il dottor Arceci era convinto e ha continuato a fare quello che ha sempre fatto, nella convinzione che fosse tutto in regola e tutto a posto. Non si è mai posto il problema".
Al termine del conferimento dell’incarico al consulente della Procura è intervenuto anche l’avvocato Alberto Bordoni, co-delegato nella difesa assieme all’avvocato Terenzi. "Credo di interpretare le parole e il pensiero del dottor Arceci nel dirvi che sicuramente c’è amarezza per un’ipotesi accusatoria, ma al tempo stesso rispetto per il lavoro della magistratura e fiducia. Le attestazioni di stima, sia pubbliche che private, che in questi giorni ha ricevuto il dottor Arceci dicono tanto del lavoro che ha svolto in questi anni e credo che valgano come e più di una sentenza".
La procura cerca il "regista" di un eventuale meccanismo di corruzione. Franco Arceci respinge al mittente quest’accusa? "Assolutamente sì. Arceci è sempre stato a disposizione della procura sin dal primo momento, lo è tuttora. Potrà sicuramente dimostrare la sua totale estraneità, non c’è dubbio su questo".
ant. mar.