
I rappresentanti dell’Ordine dei medici provinciale e i presidi dei licei
Salgono a quattro i licei della provincia partecipanti al corso di Biologia con curvatura biomedica promosso dal Miur, che anche quest’anno porterà decine di studenti a contatto con le professioni sanitarie e con quanto accade negli ospedali. Dopo la conferma dell’adesione al progetto da parte dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Pesaro e Urbino, agli istituti Marconi di Pesaro, Laurana-Baldi di Urbino e Nolfi di Fano (che fu il primo a dire di sì, nel 2018, quando il programma fu esteso a tutta Italia) si aggiunge il Mamiani, anch’esso di Pesaro. Saranno 50 le ore di attività aggiuntive proposte agli alunni partecipanti, oltre alle lezioni canoniche, in quello che dovrebbe essere l’ultimo di anno di una sperimentazione partita nel 2017 da Reggio Calabria, prima dell’istituzione di un indirizzo dedicato alla Biologia con curvatura biomedica nei licei. Sempre che il Minstero rispetti la promessa fatta.
"Il progetto fu fortemente voluto dalla Federazione degli Ordini, noi ci abbiamo creduto subito e ora l’iniziativa è passata in mano al Miur, che ne ha riconosciuto la rilevanza – spiega il presidente dell’Ordine provinciale, il dottor Paolo Maria Battistini –. Questo percorso serve non solo per aiutare gli studenti a superare il test d’ingresso alla facoltà di Medicina, ma anche a far capire loro se abbiano l’attitudine verso tale settore, perché devono essere motivati per compiere gli studi. Sono 273 i licei aderenti in Italia, noi siamo tra le province più attive.
Il corso comincia in classe terza e va avanti per tutto il triennio, con 40 ore di lezioni teoriche (20 da parte di esperti medici e 20 con i docenti interni) e 10 di attività sul campo. "Ringrazio i direttori sanitari che hanno autorizzato gli ingressi nei tre ospedali – prosegue Battistini –. Il primo a tenere lezioni fu il dottor Giovanni Del Gaiso (tesoriere dell’Ordine, ndr), dall’anno scorso c’è il dottor Gabriele Scattolari (consigliere) e ora anche il dottor Franco Cesaroni (presidente del Cao Omceo Pu). In queste attività sono coinvolti pure illustri primari, come il dottor Luca Menè, di Ortopedia, e la dottoressa Antonella Scarcelli, di Gastroenterologia, ma anche vari medici di base e un eminente ematologo come il dottor Martino Brunori".
Le lezioni partiranno in autunno e proseguiranno fino a primavera, con test bimestrali per vedere se gli alunni seguano e siano interessati. Non sono obbligatorie, anzi, ci sono 30 posti disponibili all’anno per ciascuna scuola, ma la richiesta è tanta e, come hanno spiegato i presidi dei licei coinvolti (Carla Campogiani per il Laurana-Baldi, Samuele Giombi per il Nolfi, Roberto Lisotti per il Mamiani e Luca Maria Antonio Testa per il Marconi), eccede l’offerta di una proposta giudicata "positiva e dagli ottimi riscontri".
Infine, dall’Ordine, un pensiero sul calo dei medici: "Dopo alcuni anni di pletora, in cui tanti neolaureati non trovavano lavoro, ora abbiamo il problema inverso. Il punto è anche che questa professione è oggi meno attrattiva: ben vengano studenti motivati a iscriversi a Medicina, ma dobbiamo anche cambiare il sistema. Speriamo, così facendo, di invogliarli a svolgere una professione in Italia che possa fare concorrenza all’estero".
Nicola Petricca