"Questo non è un dibattito, ma una relazione", ha detto ad un certo punto il professor Giuseppe Bellitti alla sala stracolma di operatori – molti bagnini e molti titolari di attività nell’ambito portuale – riunitisi alla Lega Navale dove è stato organizzato un incontro sul problema della Bolkestein e cioè le concessioni demaniali. Il problema è noto: mettere all’asta spiagge e non solo. L’intervento perentorio del docente, alle contestazioni che si stavano sollevando in sala, ha creato un po’ di scompiglio tanto che la platea si è andata assottigliando con il passare dei minuti. Una relazionie molto tecnica quella di Bellitti per cui dopo un’ora qualcuno si è alzato dicendo "che dei bagnini mi importa poco, noi vogliamo sapere delle concessioni portuali" e cioè i tempi di scadenza fissati in 4 anni che non permettono di fare investimenti.
Quindi l’intervento che ha fatto ‘impennare’ il docente, creando un attimo di imbarazzo. Alla sede della Lega Navale lungo Strada tra i Due Porti, questo incontro è stato organizzato dal presidente del club Antonio Rossini e nel tavolo del relatore c’era anche il sindaco Andrea Biancani.
"A sentire Bellitti – commenta Sabina Cardinali presidente dei concessionari della Cna – siamo gente che con le spiagge facciamo i soldi. Secondo lui dovremmo essere tutti quanti delle onlus... Comunque ho avuto l’impressione che avesse poca conoscenza della realtà locale".
Stando al docente le leggi europee in materia, e quindi la Bolkestein, hanno valore superiore a quelle nazionali per cui le concessioni devono andare all’asta "anche se devono partecipare operatori del settore e non dei fondi di investimento".
Alla fine i puntini sulle "i" li ha messi il sindaco Andrea Biancani che ha ribadito che le concessioni balneari sono valide fino al 2033. "Abbiamo approvato atti che hanno promosso l’evidenza pubblica quindi, la trasparenza, la pubblicità degli atti, la ragionevolezza e la partecipazione concorrente, azioni che oggi ci permettono di confermare che le concessioni balneari sono estese fino al 2033, salvo integrazioni o ulteriori elementi di riforma e approfondimento della normativa nazionale che, però, non dipende da noi. Il quadro normativo di riferimento è infatti complesso e in continua evoluzione, Pesaro già in passato, in modo lungimirante e virtuoso, non ha prorogato le concessioni balneari della città ma esteso la loro scadenza al 2033, pertanto... gli atti risultano tutti completamente regolari". Poi si è passati alle competenze e cioè al punto centrale della storia con la domanda: qui chi comanda? E la risposta è arrivata dal primo cittadino, dopo che si è confrontato con l’assessore Riccardo Pozzi: "Le concessioni degli stabilimenti balneari fanno capo all’amministrazione comunale, quelle portuali, invece, le rilascia l’Autorità portuale di Ancona e quelle fluviali vengono concesse dalla Regione Marche", ha concluso Biancani con buona pace di tutti al termine di una serata lunga e turbolenta.
m.g.