Cena proibita da Carriera, multa annullata Il giudice ‘cancella’ il Dpcm di Conte

Accolto il ricorso contro la sanzione da 800 euro e la chiusura del locale imposta dopo la serata organizzata con Sgarbi. Era il 15 gennaio 2021, a Mombaroccio. Il magistrato nel dispositivo "disapplica" uno dei decreti dell’ex presidente Conte

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Il giudice civile di Pesaro Flavia Mazzini ha spazzato via il Dpcm del 3 dicembre 2021 del premier Conte, quello sulle chiusure dei ristoranti dopo le 18. Lo ha ritenuto illegittimo. Questo sulla base di un ricorso del noto ristoratore ’ribelle’ Umberto Carriera che chiedeva l’annullamento della multa da 800 euro inflittagli dalla polizia la sera del 15 gennaio 2021. Carriera era stato verbalizzato per aver organizzato una cena in lockdown con trenta commensali avendo tra gli ospiti anche Vittorio Sgarbi. Il ristorante era "la Grande Bellezza" di Mombaroccio e, in base a quel Dpcm, non poteva essere aperto dopo le 18 fatta eccezione per l’asporto che si doveva chiudere alle 22. Invece Carriera aveva invitato a cena tanti ospiti provenienti anche da fuori regione. Per la polizia era una chiara violazione al dpcm del tre dicembre e perdipiù fatta da un "recidivo".

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Ma Carriera attraverso l’avvocato Lorenzo Nannelli di Firenze ha impugnato l’ingiunzione di pagamento della multa motivando quell’opposizione sia sul piano formale per una serie di presunti vizi costituzionali e di procedura ma anche nel merito. Dice l’avvocato Nannelli: "Non sappiamo ancora per quale motivo il giudice ha accolto il nostro ricorso ma crediamo che sia entrato nel merito valutando nella necessità di sopravvivere da un punto di vista economico la decisione di Carriera di tenere aperto anche in lockdown. Ma attendiamo la motivazione per dare una risposta precisa che verrà depositata entro un mese".

Aggiunge Umberto Carriera: "Finalmente brilla una luce di giustizia in tutta questa vicenda, che ha visto la nostra categoria messa in ginocchio con delle decisioni schizofreniche. Si poteva mangiare fino alle 18 e poi non più, come se prima non ci fosse il pericolo di contagio mentre poi sì. Noi abbiamo fatto capire che non si poteva procedere in quella maniera perché avrebbe ucciso la categoria, e infatti molti miei colleghi hanno chiuso per sempre per una decisione del governo di allora che il giudice di Pesaro oggi ha considerato illegittima. Questa sentenza è dirompente e rimette in carreggiata il buon senso, annullando multe ingiuste".

Proprio per quella sera, il 15 gennaio 2021, Carriera si infilò in un ulteriore guaio mettendosi a riprendere gli agenti di polizia che effettuavano il controllo anti assembramento, video che ha poi postato sui social. Questo lo ha portato dritto in un altro processo, questo penale, perché il commissario di polizia ripreso dai video ha presentato querela per diffamazione. Prima udienza , il primo luglio prossimo. Ma intanto, sul fronte delle multe, ha vinto lui. E se non ne paga una, non pagherà nemmeno le altre 10

ro.da.