Digital Graffiti d’autore per ricreare la periferia

Dal 20 al 25 settembre un festival di arte elettronica nel quartiere di Vismara. Il tessuto urbano grigio e anonimo si anima grazie alle videoproiezioni

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PESARO

Dal 20 al 25 settembre a Vismara si terrà Digital Graffiti, una manifestazione che unisce i linguaggi dell’arte digitale, dell’arte urbana, e della performance live. Digital Graffiti sarà un’esperienza di galleria d’arte a cielo aperto, con uno specifico focus sul videomapping e sull’interazione tra artista ed immagine digitale.

La manifestazione parte martedì 20 con un work in progress: Ermes Bichi e Matteo Brozzi inizieranno, nella sede di Teatro dei Bottoni in via Volga a Vismara. Da mercoledì 21 Franz Cerami e Flavio Urbinati, direttore tecnico del progetto, percorreranno le strade del quartiere, armati di generatore e video proiettore, cercando superfici da illuminaremappare. Venerdì 23 dalle ore 21 si potrà assistere al videomapping di Franz Cerami Lighting Flowers su un edificio in via Volga. Dal 23 al 25 via Volga ospiterà performances live di musica elettronica e videoarte: venerdì Paolo Tarsi, sabato Damiano SimociniLevi, domenica Leonardo PanniMarter, sabato 24 perfomance teatrale di Teatro dei Bottoni “Bastarda“, domenica 25 performance di danza contemporanea di Dentiere nel Cloud “Mani e piedi non bastano“.

Da venerdì 23 saranno in esposizione le opere “Dialoghi di Fumo“ di Pierpaolo Ceccarini, “Che ci facciamo Qui?“ di Giulio Calegari e “Paesaggi Sonori“ di Franco Cesare Zanetti, connubio tra pittura e videomapping. Domenica 25 insieme a Francesco Moretti Moro, potrete giocare con la “Tavola di Larsen“ sistema interattivo con rimandi e feedback, che modifica il disegno in tempo reale. Digital Graffiti vuole proporsi come azione dialogante con il luogo specifico in cui trova casa, con l’intento di portare un’azione estetica nella periferia, una proposta dedicata ai nuovi linguaggi. "La prerogativa è proprio questa – spiega Franz Cerami –: colorare di luce le periferie e piantare fiori luminosi nel mondo. A differenza dei grandi centri dove ci sono più servizi, pensare che le periferie siano un luogo buio e deserto credo sia una ingiustizia sociale che crea grande malessere generale. Bisogna, invece, investire in luce e bellezza come opportunità".

Ingresso libero.