GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Fornelli e sesso, Felicia narra i piaceri della vita

Kingsley, architetto, 37 anni, sforna un best seller dietro l’altro. Oggi presenta "Una conquista fuori menù" al Rossini Center

Felicia Kingsley, classe ’87, modenese, architetto: oggi firmerà le copie al Rossini

Felicia Kingsley, classe ’87, modenese, architetto: oggi firmerà le copie al Rossini

Coi suoi romanzi rosa è in testa alle classifiche da settimane, e oggi sarà per la prima volta a Pesaro per presentare ‘Una conquista fuori menù’, il suo ultimo bestseller uscito da pochi giorni.

Parliamo di Felicia Kingsley, classe ’87, modenese, architetto che da anni ormai ha conquistato il pubblico di 16 Paesi, oltre all’Italia. Alle 16,30 oggi incontrerà fan e curiosi allo Spazio Conad del Rossini Center in via Gagarin, con un momento firmacopie. L’abbiamo raggiunta telefonicamente tra una presentazione e l’altra. Dal 2017 ha scritto 14 romanzi, venduto tre milioni di copie solo in Italia, un libro sta per diventare un film e continua ad avere un successo strepitoso.

Come fa?

"Quando scrivo mi diverto, e penso che il lettore questo lo percepisca. Se anche il pubblico si diverte e innesca il passaparola ecco che si scalano le classifiche. Poi certo, ho tanti lettori affezionati ormai".

Il suo ultimo libro è ambientato tra i fornelli. Lei come se la cava?

"Se devo cucinare per parenti o amici mi impegno molto, se sono da sola meno. Oggi ho pranzato senza sporcare un piatto, ma se ho ospiti sono capace di usare ingredienti che non comprerò più per i prossimi 10 anni".

Quindi per il libro ha dovuto studiare…

"Sì, e ho tormentato un’amica siciliana per strapparle informazioni su ricette tradizionali. La protagonista è newyorkese ma ha origini italiane".

Parliamo di Julia, che nell’incipit dichiara che ama ‘il buon cibo e il buon sesso’: i due cardini del romanzo.

"La storia narra di Dwight, un agente segreto entra come cuoco sotto copertura nel ristorante del padre di Julia, per indagare su legami con la malavita. Inizialmente i due si scontrano, ma poi…"

Poi la cucina è galeotta?

"Julia ha la cucina nel dna, ma il padre la tiene fuori per una malattia cronica che ha. Tuttavia col tempo, lei e Dwight iniziano a usare il cibo come mezzo per avvicinarsi, un linguaggio comune per capirsi".

Cucinare è un afrodisiaco?

"Certo, è un atto d’affetto ma spesso anche d’amore".

I fuori menù nella vita sono importanti?

"Tutta la vita è un fuori menù, ce n’è uno ogni giorno. In questo libro, l’imprevisto è il fatto che i due non avevano messo in conto di innamorarsi, soprattutto lui che sta lavorando sotto copertura e prima o poi dovrà scegliere".

E in un libro, quanto contano gli imprevisti?

"La trama vive di quelli. Si sa già che finirà con l’amore che trionfa: tutto sta negli imprevisti di percorso".

Come è nato il romanzo?

"Volevo scrivere del mondo della cucina, poi come una scatola di lego, si inseriscono personaggi, trame, interazioni, temi e si modificano fino a trovare la miglior combinazione".

È mai stata a Pesaro?

"No, sono curiosa e non vedo l’ora".