"Gambini più che le linee programmatiche, ha un libro dei sogni che non riuscirà mai a realizzare". È fortemente critica l’opposizione circa le prospettive a lungo termine della giunta comunale, e oggi nella seduta del Consiglio comunale (ore 17,30 al Collegio Raffaello) presenterà alcune mozioni per chiedere chiarimenti.
Spiega Federico Scaramucci (Pd): "Tre sono i punti principali che affronteremo in altrettante interrogazioni. Innanzitutto il Pnrr: Gambini in campagna elettorale disse che una sua mancata riconferma avrebbe messo a rischio i progetti avviati. Ma ora siamo al punto che, dati alla mano forniti dal comune, su 33,7 milioni da spendere entro giugno 2026, ne sono stati spesi solo 3,7. Trenta milioni ancora sono tantissimi, e la maggioranza dei progetti devono ancora partire. Noi siamo perplessi, pensavamo fosse ovvio predisporre un assessorato apposito e non è stato fatto. Almeno una commissione consigliare dedicata, ma neanche quella. L’opposizione è disponibile al confronto e a dare una mano a monitorare l’utilizzo dei fondi, per far sì che non si perdano. Bisogna stringere, velocizzare le pratiche, aumentare il personale dell’ufficio tecnico. C’è bisogno di uno scatto in avanti e eventualmente di chiedere una proroga delle scadenze".
Il secondo tema è quello della crisi idrica, che ha illustrato Gianluca Carrabs (Avs): "Quando noi abbiamo criticato la mancanza di un’ordinanza, Gambini ha risposto che è inutile perché non viene rispettata. Una risposta che fa sorridere per non piangere: i divieti si fanno, oltre perché è giusto, per dare un segnale. Invece a Urbino si passa dalla normalità all’emergenza dall’oggi al domani, senza fornire alcuna informazione. Bisogna coinvolgere i cittadini sulla consapevolezza del problema idrico, del consumo accorto. Chiediamo di essere informati giornalmente, e di valutare interruzioni di erogazione in fasce orarie notturne piuttosto che diurne".
Maria Francesca Crespini (Futura) pone il problema della sanità: "La situazione della Casa della Salute, che era una vera eccellenza nelle Marche, è in grave sofferenza. A fronte di 10 medici e circa 14mila pazienti serviti (fino a poco fa erano 8 per 10mila) ci sono solo 3 addetti amministrativi e una infermiera. I medici sono lasciati soli e nel pomeriggio non c’è la segreteria, una situazione assurda per gli utenti, che non sanno a chi rivolgersi per metà giornata. La disorganizzazione dell’Ast è evidente, anche nel recente episodio delle ore di fila per richiedere un semplice cambio di medico di base che dovrebbe essere possibile comodamente da casa per tutti. Chiediamo che sindaco e giunta sollecitino la direzione dell’Ast a integrare con urgenza il personale amministrativo della Casa della Salute e anche di valutare nuovi spazi, visto che quelli attuali risultano ormai inadeguati per accogliere l’aumentato numero di medici e pazienti".
Chiude Lorenzo Ugolini (Pd): "Hanno coniato lo slogan ’Urbino città concreta’, ma le linee programmatiche sono una lista dei desideri, un elenco di mille idee, con meticolosa presenza di ogni frazione, ma oltre ai rendering e alle parole, ci sono risorse, progetti, tempistiche almeno indicative? Nulla, solo fumo".