REDAZIONE PESARO

"Gli assessori si devono tagliare lo stipendio"

Federico Scaramucci: "Il loro lavoro non è proporzionato a quello di una grande città"

Il consigliere comunale di minoranza, Federico Scaramucci

Il consigliere comunale di minoranza, Federico Scaramucci

L’opposizione torna alla carica sulla questione stipendi della giunta. Nonostante una doppia bocciatura di una proposta di riduzione nell’assemblea consiliare, la minoranza ci tiene a sottolineare le ragioni etiche e di buon senso della propria proposta, puntando a trovare un’intesa con la maggioranza.

"Sulla riduzione degli stipendi della giunta – spiega Federico Scaramucci, capogruppo Pd – noi eravamo partiti da diversi mesi, fin dalla campagna elettorale. La proposta nasceva dal fatto che nonostante siamo capoluogo di provincia, con cifre dunque adeguate ad essi, il lavoro dei dieci componenti della giunta non è proporzionato a quello di una grande città. Crediamo che l’impegno, sicuramente massimo, degli assessori, possa essere comunque considerato minore di altri capoluoghi e una piccola riduzione, che non incide certo sulla cifra dello stipendio, sia un gesto significativo nei confronti della cittadinanza e dia il buon esempio come amministratori".

L’attuale compenso lordo per la giunta urbinate infatti è di 4.347 euro al mese per gli assessori, 5.313 euro al mese per il vicesindaco e 9.660 euro mensili per il sindaco. Un totale all’anno di 597mila euro, circa 3 milioni in cinque anni. Cifre invece non aumentate per i consiglieri comunali, che a Urbino hanno un gettone di 19 euro, mentre a Pesaro 50.

Prosegue Scaramucci: "La nostra proposta ha un duplice fine etico: oltre al buon esempio, crediamo che la cifra accantonata possa essere destinata ad aumentare in numero e in qualità gli eventi turistici e culturali della città che, come visto anche di recente con Biosalus, sono un vero motore per l’economia cittadina. Ma potrebbero anche essere usati per particolari persone o famiglie bisognose del nostro comune". Ma la proposta è già stata respinta due volte: in estate la minoranza aveva portato in consiglio un ordine del giorno proponendo un taglio del 20%, senza successo. Nell’ultimo consiglio, un nuovo ordine del giorno proponeva stavolta una riduzione del 10%: anche stavolta non è stati accolto.

Il sindaco Maurizio Gambini ha risposto che ogni assessore è libero di devolvere parte del compenso in maniera benefica a chi vuole, e che dal canto suo non ha mai chiesto rimborsi spese per auto, benzina, pasti o altro quando opera in veste istituzionale.

Ma la minoranza non demorde: "Siamo fiduciosi che un’intesa si possa trovare: porteremo la proposta nelle commissioni consiliari, cercando il dialogo coi consiglieri di maggioranza, per un taglio davvero ininfluente per la giunta ma significativo per tanti progetti".

Giovanni Volponi