REDAZIONE PESARO

Gli estrosi hobby di Giacomo Dini: "Ho già comprato due caccia F104 ora colleziono locomotive a vapore"

Il titolare della Biemmegi, con gli stabilimenti in via Jesi a Pesaro, ha acquistato binari e 3 esemplari di treni anteguerra. E non si ferma qui: "Vorrei un piccolo sommergibile, il ‘maiale’ che si usava in guerra per silurare le navi"

Locomotiva a vapore 740 di fianco alla fabbrica in via Jesi e il caccia F104 a mezz’aria all’ingresso della ditta Biemmegi

Locomotiva a vapore 740 di fianco alla fabbrica in via Jesi e il caccia F104 a mezz’aria all’ingresso della ditta Biemmegi

Pesaro, 2 settembre 2024 – "Sono partito con il cielo, sono passato ora alla terra e voglio finire con il mare". Questo l’obiettivo di Giacomo Dini, 60 anni, titolare della "Biemmegi", azienda meccanica che ha i suoi stabilimenti in via Jesi alla Tombaccia. Giacomo Dini aveva già destato curiosità perché sopra un capannone aveva messo un F 104 e cioè un caccia da guerra. "L’ho comprato a Roma da uno che aveva vinto l’appalto per la rottamazione dei mezzi dell’esercito. L’avevano tagliato a pezzi prima di venderlo per cui ho dovuto ricomporlo tutto, saldarlo, eliminare le bozze".

L’unico?

"No, perché ne ho anche un altro sempre di F 104 che sto rimettendo a posto e questo ha un particolare in più".

E sarebbe?

"Ha anche il motore".

Dove nasce questa passione?

"Avevo mio fratello che era stato in aviazione e mi sono appassionato ai suoi racconti di quando vedeva partire e decollare i caccia".

Poi si arriva alle vecchie locomotive a vapore. Come?

"Perché da piccolo non ho mai avuto il trenino elettrico e così da grande mi sono tolto questa soddisfazione".

E di quante locomotive a vapore dispone?

"Per il momento sono tre e sono una dietro l’altra. Se funzionano? Direi di sì anche se dovrebbero superare il collaudo".

E dove le ha trovate?

"A Rimini. Lì avevano in progetto di costituire un museo delle ferrovie. Ma tutto è finito nel nulla e le tre locomotive le ho comprate io".

E come le ha trasportate fino a Pesaro?

"Ho dovuto prendere un bilico di 32 metri e poi con due grosse gru le ho depositate nei miei capannoni".

Storia particolare...

"Una passione che ho ed ho anche partecipato con alcune associazioni marchigiane all’arrivo a Fano, per il Carnevale, proprio di un treno turistico con una locomotiva a vapore".

Ha detto cielo, terra e mare. Cosa compra ora l’Andrea Doria?

"No, sto pensando ad un ‘maiale’, quei sommergibili piccoli che si usavano durante la guerra per silurare le navi. Me ne avevano segnalato uno, ma adesso mi sto guardando un po’ in giro. Ma devo dire una cosa...".

E quale?

"Che in questo momento sto un attimo alla finestra perché l’aria è talmente pesante che non si taglia nemmeno con il coltello. Queste guerre stanno ammazzando il mercato. Dovrei comprare nuovi macchinari, ma sto rinviando gli investimenti".

Tra F104, locomotive a vapore e nel futuro prossimo anche un ‘maialino’, poi alla fine cosa ci facciamo?

"Ho comprato – continua Dini – tre arcate di capannoni alla Tombaccia e in questo momento ne uso solamente due. Nel terzo capannone vorrei realizzare una specie di museo perché ho anche uno spazio di 450 metri che potrebbe essere utilizzato proprio per ospitare eventi".

Per chi?

"Per quelli a cui piacciano certe cose. Realizzare il museo che non hanno fatto a Rimini. Museo da aprire anche alle scolaresche per una didattica sull’evoluzione delle tecnologie della meccanica. Ma è un lavoro importante perché ci sono anche problemi con la sicurezza perché poi se qualche bambino si fa male?".

Giacomo Dini, 60 anni, è un uomo di terra di confine. "Sono nato a Saludecio, vivo a Cattolica, ma tutta la mia giornata la passo a Pesaro: arrivo la mattina e vado via la sera guardando locomotive a vapore e aerei".

m.g.