REDAZIONE PESARO

Il Montefeltro, una vera patria dell’estetica

Il fotografo Alessandro Nanni con i suoi scatti ha vinto la 10ª edizione del Premio Fondazione VAF.

A sinistra, Alessandro Nanni. Sopra, una delle immagine scattate in pellicola

A sinistra, Alessandro Nanni. Sopra, una delle immagine scattate in pellicola

Montefeltro: luogo di affetto dai toni delicati e tenui. È quanto esprimono gli scatti del fotografo Alessandro Nanni, arrivati terzi alla decima edizione del premio della Fondazione VAF, prestigioso concorso che la fondazione tedesca con sede a Francoforte bandisce appositamente per gli artisti italiani under 40.

Nanni, originario di Carpegna, è fotografo da anni: "Dopo gli studi universitari a Bologna, ho fatto l’Isia a Urbino e poi ho iniziato a lavorare – ci racconta – e ora vivo a Milano. Sono fotografo freelance nel campo dell’architettura e dei beni culturali, oltre a insegnare alla Accademia Naba di Milano. A lato, porto avanti il mio lavoro più personale di ricerca artistica, grazie al quale è arrivato questo premio, per me molto importante".

La Fondazione VAF, tra i circa 150 artisti partecipanti, ha selezionato in primavera una rosa di 13 finalisti, con cui ha realizzato una mostra a Kiel (Germania del nord) in estate. Il 27 settembre il verdetto definitivo con i tre vincitori, tra cui Nanni, classificatosi terzo.

"Ne sono orgoglioso – prosegue – perché il concorso è aperto a tutte le discipline, non è solo di fotografia, per cui la competizione è ardua. Ora le mie opere, assieme alle altre, sono esposte ad una seconda mostra al Mart di Rovereto. La giurìa che ha valutato le opere era presieduta da Elena Pontiggia, docente all’Accademia di Brera, e composta da vari critici tra cui Vittorio Sgarbi". Il lavoro di Nanni è focalizzato sul territorio natio: "Le cinque immagini inviate sono frutto di un lavoro che ne comprende 45 in totale, iniziato nel 2016 ogni volta che tornavo a casa. Partito dal desiderio di tornare a fotografare i luoghi di casa mia, è un progetto che mi chiamava, che mi faceva tornare verso una luce particolare che ritrovo solo lì. Le foto sono fatte su pellicola, senza un particolare lavoro posteriore, e dominano i colori marroni, i verdini tenui: sono proprio quelli che caratterizzano il nostro paesaggio e che richiamano gli sfondi eterei dei dipinti rinascimentali come quelli di Piero della Francesca. Toni morbidi, delicati, con una luce accogliente, silenziosa. Sono stato molto contento e onorato – chiude il fotografo – che una fondazione così legata all’arte figurativa abbia scelto di premiare la fotografia. Credo e spero che abbiano colto una continuità tra l’arte di altri secoli e i miei scatti".

Giovanni Volponi