REDAZIONE PESARO

Il Natale che non brilla: "Volevo tante lucine, ma non c’erano i permessi"

Il sindaco spiega il retroscena della piazza buia: "Nessuno ha voluto certificare se i pali della luce reggevano il carico. E alla fine ci siamo dovuti arrendere".

La piazza di Ascoli illuminata: Biancani più o meno la voleva così

La piazza di Ascoli illuminata: Biancani più o meno la voleva così

Il Natale diffuso, che secondo tanti è stato un flop, trova un difensore: il sindaco Andrea Biancani. Che racconta anche il retroscena della piazza al...buio. "Avevamo progettato – dice – oltre all’albero, alla biosfera e al palco, anche una illuminazione fatta tutta di lucine, per l’ampiezza della piazza, come fosse un cielo stellato sopra la testa".

E che successo?

"Che si è posto un problema".

E quale sarebbe?

"Se i pali della luce reggevano il carico, il peso di questa illuminazione".

E allora?

"Nessuno ha voluto certificare. E’ stato detto bisogna fare sondaggi, capire la distribuzione dei pesi e via dicendo. Per cui alla fine di ci siamo arresi".

Non c’era un altro sistema?

"Agganciarsi alle mura di palazzo Ducale oppure al dirimpettaio palazzo Baviera. Ma per fare questo occorrevano le autorizzazioni della Soprintendenza".

Detto di questo incidente di percorso: il suo Natale diffuso in generale come lo giudica?

"Rimango della mia idea e cioè che concentrare tutte le casette in piazza per me era sbagliato, per cui occorreva coinvolgere anche altre aree del centro storico e non solo".

E quella galassia sperduta dei giochi per bambini in viale Marconi, davanti al vecchio palas?

"Diciamo che è stata una collocazione che andrà riveduta, forse perché troppo periferica".

Riscontri e lamentele?

"Diciamo che tutto va migliorato e quindi il prossimo anno vedremo di correggere il tiro. Ma abbiamo avuto anche riscontri positivi".

E sarebbe?

"Che ci hanno spinto ad andare avanti con il Natale diffuso molti esercenti di piazzale Lazzarini ed anche di piazzale Primo Maggio. Non solo, ma anche da strade e piazze della periferia come via Vincenzo Rossi oppure da piazza Redi".

Quindi non si torna indietro?

"Sicuramente no perché crediamo nel progetto ed il riscontro ci è arrivato proprio dagli esercenti".

Ma poca gente e poco lavoro...

"Questo è un altro problema e la cittadinanza si deve anche mettere una mano sulla coscienza perché non può pretendere vetrine scintillanti e luci sempre accese, perché il momento non è sicuramente facile".

Mano sulla coscienza perché?

"Perché sono in tanti quelli che comprano di tutto online o attraverso Amazon. E questo sistema riguarda tantissime persone, forse la maggioranza dei cittadini. Poi però nessuno alla fine si può lamentare se i negozi del centro chiudono. E questo non è un problema solo nostro, ma è generale, in tutta Italia".

Accusa: avete investito pochi soldi per le luminarie?

"Un po’ meno degli anni scorsi perché bisogna poi fare anche i conti con le proprie disponibilità".

E sarebbe?

"140 mila in appalto più altri 80 mila euro".

Contributi dai commercianti?

"Non li abbiamo chiesti visto il momento non facile per cui tutti gli arredi ce li siamo presi in carico come amministrazione".

m.g.