"Il ticket per raccogliere i funghi? Idea ridicola"

Proteste dal mondo dei cercatori per la modalità di pagamento scomodissima: in un bar all’alba prima di iniziare i giri per i boschi

Migration

"Vuoi raccogliere i funghi? Paga il ticket". A Mirko Fabbri, appassionato di escursioni micologiche tanto da curare il profilo Facebook con quasi mille iscritti “fungaioli di Pesaro Urbino e dintorni“, l’articolo relativo alla nuova legge regionale di settore, uscito sul Carlino il 7 ha mosso una riflessione pubblica con la speranza di un ripensamento di buon senso tra i membri del Consiglio regionale e della commissione legiferante.

"L’appello è ai singoli consiglieri regionali – osserva Fabbri –. Cerchiamo di non diventare la barzelletta d’Italia. Se servono risorse per tenere in vita le Comunità montane, aumentate di qualche euro la tassa annuale e togliete di mezzo questo ridicolo orpello della tassa giornaliera, quantificata in un euro al giorno e da pagare all’alba nei bar!". Il punto esclamativo è d’ordinanza poiché la riflessione di Fabbri, non è tanto per il costo – 1 euro ad escursione – quanto la scomodità di andare a caccia di un bar tabaccheria aperto all’alba per onorare l’onere. E’ vero che nella vita ci vuole fortuna – altrimenti i fungaioli a priori non si metterebbero a cercare funghi in una regione non florida come altre –, ma doversi mettere a cercare anche un tabacchi dove pagare la tassa per non beccarsi la multa, è una inutile sfida alla buona sorte. "La Regione Marche con la proposta di Legge numero 76 discussa lo scorso 5 maggio – osserva Fabbri – vuole fare l’en plein e richiedere ai fungaioli marchigiani tutti gli adempimenti possibili e immaginabili. Infatti se la legge passa ai propri residenti che vogliono passare qualche ora nei boschi verrà richiesto nell’ordine il possesso di un patentino (per l’ottenimento del quale è obbligatorio frequentare dei corsi che la stessa Regione negli ultimi due anni non è stata in grado di fornire); il pagamento di una tassa annuale dell’ordine di 20 euro; l’ulteriore pagamento di una tassa giornaliera. La competenza è regionale".

"Di conseguenza, come è logico che sia, non c’è una regola valida per tutta Italia. Ma in generale si ruota attorno a tre questioni: un “patentino” da ottenere previa frequentazione di corso micologico; una tassa annuale; un pagamento giornaliero per i residenti fuori regione. Ci sono Regioni che non richiedono nessun “patentino” e si limitano a chiedere il pagamento di una tassa che varia nella validità e nel costo a seconda che si sia residenti o meno nella regione di cui trattasi (per esempio la Toscana). Ci sono Regioni che richiedono il possesso del “patentino” e in più il pagamento di una tassa annuale, diversa nel costo per residenti (per esempio il Lazio). Ci sono Regioni che non chiedono nulla e al contrario impongono tasse anche piuttosto salate, anche solo giornaliere, per chi arriva da fuori Regione (per esempio il Trentino). Con la nuova legge le Marche sarebbero un unicum".

Solidea Vitali Rosati