"Intitoliamo una via a Corrado, grande ’fanese’"

Lo storico presentatore aveva forti radici in città. Seri: "Se dovesse arrivare una richiesta, la girerei alla Commissione Toponomastica"

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di Tiziana Petrelli

Una via dedicata al "fanese" Corrado Mantoni. E’ quello che vorrebbero i tanti cittadini che a distanza di oltre vent’anni dalla sua morte, hanno ancora nel cuore il presentatore dalle origini fanesi. Presenza fissa e familiare del piccolo schermo, Corrado è diventato in poco tempo una icona d’Italia e un orgoglio per la città della Fortuna che non manca occasione di ricordare il suo legame con uno dei personaggi radio-televisivi più popolari di sempre, fu lui ad esempio che annunciò eventi storici come la fine della seconda guerra mondiale o la vittoria della repubblica al referendum del 2 giugno 1946. Nato e morto a Roma, Corrado era però fanese per parte di padre e di madre: il padre Primo (1885-1969) era tipografo e pubblicista, mentre la madre Olga (1893-1986) era maestra di scuola elementare, figlia della fornaia Maria Spadoni. Del profondo legame che unisce Corrado a Fano, però, c’è solo un’immagine fotografica risalente al 1938 che lo ritrae giovanotto accanto ad un carretto di gelati in spiaggia, che grazie al compianto giornalista del Carlino Carlo Moscelli anni fa è uscita da qualche polveroso cassetto fanese per essere riesumata di tanto in tanto come prova della "fanesitudine" di Corrado. Fotografia che l’altrettanto compianto commercialista Giacomo Gabbianelli, estimatore del dialetto fanese, aveva legato ai suoi celebri versi sul "g’latar" che "sal cariulìn sunava la campana din din din, el flauto magico per i ragasin".

E’ una storia, quella di Corrado, che però rischia di perdersi nei meandri della memoria dei pochi testimoni rimasti in città, per lo più figli di coevi del noto Mantoni (1924-1999), perché in città parenti stretti di Corrado non ce ne sono più… anche se le dicerie su un presunto fratellastro permangono ancora, come conferma lo storico Dante Piermattei. "Mio padre gli assomigliava tantissimo, tant’è che sembravano davvero fratelli, ma non lo erano" racconta il dj Luca Valentini, fratello dell’avvocato Federico, confutando questa diceria. "Corrado è un nostro parente perché mia nonna Mantoni Colomba era di Corinaldo e anche i nonni di Corrado erano di Corinaldo. In pratica Corrado era un nipote di mia nonna. Solo per questo mio padre e Corrado si somigliavano, perché mia nonna e suo nonno erano fratelli. Mio padre era del 26, Corrado del 24, di qui le voci. E poi ci sono le foto da giovane, in cui sembrano proprio la stessa persona. Ma è solo perché erano partenti. Un altro parente qui a Fano è Francesco Mantoni, cugino di mio padre, perché mia nonna era anche zia di suo padre". Un intreccio di cui però lui non ha piena contezza. "La mia famiglia è originaria di Roncitelli, sopra Senigallia - racconta Francesco Mantoni, 78enne titolare del Camping Stella Maris -. Noi con Corrado Mantoni e il fratello Riccardo, indipendentemente dal cognome, non abbiamo legami, non l’ho mai incontrato. Ma lui da ragazzino frequentava Fano perché c’era nella zona di via Dante Alighieri, una famiglia Mantoni che aveva rapporti con lui: Otello una guardia daziaria e il fratello Dante carrozziere". A questo proposito la portolotta Vincenzina Turiani ricorda che "mio padre che era del 23 raccontava che conosceva Corrado, perché da bambino veniva d’estate in vacanza dai parenti in via Trento e giocavano insieme con le biglie e a nascondino". "Io ho un ricordo simpatico di Corrado, perché ero un ragazzino quando lui andava in voga e già allora sapevo che aveva parenti a Fano - commenta la proposta il sindaco Seri - Nessuno però ci ha ancora mai chiesto di intitolare una via a Corrado Mantoni. Se dovesse arrivare una richiesta, la girerei tranquillamente alla Commissione Toponomastica".