Un lunedì di lavoro in casa Vuelle, dopo la domenica a scrutare i risultati e le prestazioni delle altre che hanno fatto scalare di un’altra posizione i biancorossi, oggi quart’ultimi. Ci saranno anche delle sedute extra in questa settimana ‘lunga’ che porta al match contro Orzinuovi, prima che riprenda il tour de force dei turni infrasettimanali che invece vanno a spezzare un po’ il ritmo degli allenamenti. Spiro Leka non ha altre armi al momento che cercare di migliorare quelli che ha, sia sotto il profilo fisico che dell’intesa tecnica, visto che il mercato, seppur monitorato, finora non ha concesso opportunità al capitolo lunghi italiani dov’è rimasta aperta la falla apertasi un mese fa con l’infortunio di Petrovic. A proposito di Danilo, che ha subìto la frattura composta del metatarso, proprio in queste ore dovrebbe esserci un consulto importante che possa stabilire i tempi di recupero dopo il mese obbligato con il tutore. Chiaro che, avendo già Lombardi e Zanotti che possono giocare da ala forte, la soluzione ideale dopo il ko di Petrovic sarebbe stato trovare un altro pivot da affiancare a De Laurentiis, diventato l’unica soluzione come centro, tanto da preferire spesso il quintetto ‘piccolo’ con Bucarelli o King da 4 tattici per avere sempre un ‘5’ fresco da inserire quando Rino va a rifiatare.
Questo finora aveva un po’ adombrato Zanotti che non riusciva più a trovare la sua posizione naturale in campo e per questo era arrivato persino a rifiutare palesemente dei tiri, lui che non è mai stato timido, soprattutto dall’arco. Ma, a giudicare dall’approccio mostrato a Milano, con la squadra che gli aveva preparato delle buone soluzioni coi piedi per terra, Simone sembra uscito dal tunnel. Vedremo se riuscirà a confermarlo domenica prossima. Un altro giocatore che ha dato una risposta con gli attributi è sicuramente Octavio Maretto: quando un giocatore chiede più minutaggio e lo ottiene poi bisogna vedere anche come risponde. La sua è stata una risposta matura e anche coraggiosa: non solo è stato il miglior realizzatore, ma è stato sempre propositivo, disposto a tuffarsi a terra per recuperare un pallone, anche quando la partita era ormai compromessa. Di solito sono i veterani a dare l’esempio, ma se per una volta il messaggio ai compagni arriva da un ragazzo di vent’anni va considerato ugualmente importante.
Coach Leka, nei suoi anni a Ferrara, non ha mai avuto paura di utilizzare i giovani e comunque, se le qualità di ‘Oki’ sono queste, non ha senso guardare la carta d’identità: se un giocatore è produttivo gioca. Ecco perché King, Bucarelli e Imbrò sono chiamati a dare un segnale. E’ inammissibile che in tre abbiano portato alla causa appena tre punti, fra l’altro arrivati tutti da Bucarelli con un canestro su azione e un libero. I suoi tiri, che arrivano sempre corti sul primo ferro, fanno ipotizzare che anche la sua condizione, come quella di Imbrò, non sia al massimo, come se gli mancasse la spinta sulle gambe. Se c’è un margine di crescita sicuro, è proprio a livello fisico.
Elisabetta Ferri