L’astronauta Walter Villadei:: "Lo spazio non è per pochi"

A Urbino il colonnello che è tornato dalla Stazione Spaziale Internazionale. Rivolto ai giovani: "Il sogno è dove vogliamo andare, ma l’uomo è sempre al centro".

L’astronauta Walter Villadei:: "Lo spazio non è per pochi"

L’astronauta Walter Villadei:: "Lo spazio non è per pochi"

"Lo spazio non è per pochi, vivete il sogno". Con questo invito ai ragazzi e alle ragazze in platea si è chiuso l’intervento che Walter Villadei – colonnello dell’Aeronautica militare e protagonista della missione aerospaziale Axiom-3 – ha tenuto ieri a Teatro Sanzio parlando dei propri giorni nella Stazione spaziale internazionale (ISS). Al centro della mattinata, promossa da Regione Marche, Città di Urbino, Università degli Studi di Urbino, Spacewear astronaut equipment e Confindustria Pesaro Urbino, le nuove frontiere che si stanno aprendo grazie all’ingresso dei privati nelle esplorazioni spaziali, la "New space economy".

"Ci aspettiamo di tornare sulla Luna entro 5-10 anni, stavolta creando insediamenti. E si parla anche di volo suborbitale per sistemi di trasporto a livello planetario, per andare da una parte all’altra della Terra in poco tempo. Il sogno è dove vogliamo andare, ma l’uomo è sempre al centro, come fu in questa città nel Rinascimento: dobbiamo incentivare i giovani a seguire questo percorso. Nello Spazio, ambiente straordinario che non possiamo riprodurre a terra, andiamo per fare ricerca e innovazione tecnologica. Il bello è che l’Italia fu il terzo Paese della storia a lanciare un proprio satellite e quest’anno festeggiamo i 60 anni dell’attività spaziale italiana. Un momento forte del mio viaggio in orbita è stato l’accoglienza sull’ISS: essa è forse il più grande esercizio di diplomazia internazionale della storia". Villadei non è il primo astronauta a passare per Urbino: qui vennero anche il russo Aleksej Archipovic Leonov, primo umano a fare una “passeggiata“ nello Spazio, per inaugurare via Yuri Gagarin, e Umberto Guidoni, membro dell’equipaggio dello Space Shuttle Endeavour che portò in orbita il modulo “Raffaello“. Stavolta, però, si è parlato anche delle implicazioni imprenditoriali assieme ad alcune aziende coinvolte nella missione Axiom-3: Gvm Assistence, che è si occupata di telemedicina, Dallara, che ha sperimentato tessuti e materiali avanzati, e la fanese Spacewear, che ha realizzato la tuta spaziale di Villadei: "Avevamo già fatto esperimenti di capi che dialogassero con le auto e poi abbiamo cominciato a studiare tessuti innovativi che rientrassero nelle regole di sicurezza per lo Spazio, integrandoli con microdispositivi made in Italy per la comunicazione dei dati – spiega l’amministratore Corinna Sperandini –. Sono stati i primi dispositivi non rientranti nella lista chiusa stilata dalla Nasa a salire sulla ISS". Come rileva Alessandra Baronciani, presidente di Confindustria Marche Nord, "tanti imprenditori importanti sono interessati alla space economy: è il futuro, ma un futuro vicino. Fino a poco fa c’era il contenitore, lo Spazio, essa ora si occupa di creare i contenuti".

Nicola Petricca