Alle 13.15, Franco Arceci esce dal suo ufficio, va alla macchinetta del caffè del Comune e offre un espresso a due degli uomini della Finanza che insieme a quelli della Squadra mobile lo stanno sentendo da quattro ore. Quando sta per rientrare, l’ex capo di gabinetto di Matteo Ricci incrocia sul corridoio cronisti e fotografi: "Non sono indagato – chiarisce subito –, mi stanno sentendo come persona sui fatti. Abbiamo quasi finito". Mentre lui precisa questo, uno dei finanzieri lo esorta: "Venga, Arceci. Venga". Non hanno finito, anzi. Gli inquirenti usciranno da quell’ufficio alle 16.30, dopo sette lunghissime ore.
Arceci li aveva accolti all’ingresso del municipio poco dopo le 9: l’impressione era che dovesse fare da cicerone tra gli uffici, invece volevano parlare con lui e solo con lui, che finora era entrato nel caso Affidopoli in modo marginale e sul fronte delle sponsorizzazioni.
"Ci sono volute sette ore a causa delle procedure di verbalizzazione – ha poi detto –. Io sono una persona informata sui fatti e ho collaborato con gli inquirenti. La Procura vuole mettere a fuoco i rapporti tra l’amministrazione comunale e Massimiliano Santini (ex uomo di fiducia di Ricci ed ex responsabile degli eventi, ndr), che è stato un dipendente pubblico fino a giugno, e chiarire i rapporti che passavano attraverso gli affidamenti a Opera Maestra e all’altra associazione di cui non ricordo neppure il nome (Stella Polare, ndr). Detto questo, abbiamo ricostruito tutto attraverso documentazione e altro. Credo che non ci sia nulla da aggiungere, da chiarire e tanto meno da nascondere".
Hanno sequestrato un pc o altro?
"Tutto quello che era utile e opportuno prendere, loro l’hanno preso con la mia collaborazione".
Cosa, in particolare?
"Elementi relativi a eventuali rapporti con Santini e di Santini con l’esterno".
Tipo, in concreto?
"Direi soprattutto mail".
Queste mail che contenuto avevano?
"Niente, inconsistente".
Si fa assistere da un legale?
"No, non ho nessun bisogno. Ripeto che non sono indagato. Peraltro io Opera Maestra non la conoscevo per niente, quindi non c’è nessun motivo di farmi assistere da un legale. E credo che anche l’amministrazione comunale possa essere tranquilla in tutta una serie di rapporti, tenendo conto che Santini era un dipendente pubblico, faceva parte del gruppo della segreteria del sindaco, quindi è evidente che doveva svolgere tutta una serie di funzioni. E le svolgeva anche bene, quindi nessun problema. E’ la parte poi relativa al rapporto con Opera Maestra che è da approfondire per capire esattamente cosa succedeva".
Lei in questo periodo ha sentito Santini?
"No, non lo sento da tanto tempo".
Roberto Fiaccarini