Liliana Segre telefona agli studenti di Mombaroccio: "Anche voi siete la mia scorta"

Questa mattina, nel palazzo della Provincia, la presentazione della seconda edizione del Premio nazionale ‘Luci nel buio della Shoah', indirizzato alle scuole e dedicato alla famiglia ebrea Sarano

Liliana Segre, il collegamento telefonico

Liliana Segre, il collegamento telefonico

Pesaro, 11 dicembre 2019 - Un premio che nasce per mantenere viva la memoria della famiglia ebrea Sarano, unita da un legame profondo anche con la senatrice a vita Liliana Segre. Che questa mattina, proprio in occasione della presentazione del progetto ‘Mombaroccio- Sarano: Luci nel buio della Shoah’, nel palazzo della Provincia di Pesaro, è intervenuta in collegamento telefonico salutando gli studenti presenti, della scuola media ‘Barocci’ di Mombaroccio: “Ciao ragazzi - il saluto della Segre - , mi fa piacere avere questo contatto con voi oggi. Ieri mi sono addormentata con uno stato d’animo molto più felice del solito, perché a Milano, 600 sindaci, tra cui anche quello di Pesaro ed altri delle Marche, sono venuti ad abbracciarmi, per parlare d’amore e non di odio. Anche con voi vorrei parlare d’amore, perché Mombaroccio è stato un luogo che ha dimostrato quanto solidarietà e quanta amicizia c’è stata nei confronti di una famiglia ebrea. E questo non l’ho mai dimenticato”.

Poi ha proseguito, catalizzando su di sé la massima attenzione degli alunni: “Il fatto di avermi voluto mettere la scorta, da anziana, è un qualcosa che va contro quello che io avrei voluto essere da vecchia. Ma la mia scorta siete anche tutti voi, bambini e ragazzi che mi seguono e che abbracciano i miei valori”. Incalzata dalle domande degli studenti, ha poi sottolineato quanto “il progetto ‘Luci nel buio della Shoah’ sia un’idea meravigliosa, perché finalmente si parla dei giusti e non di orrori e cattiverie”. Il sindaco di Mombaroccio ha poi invitato la senatrice a presenziare all’evento che si terrà a maggio, dedicato appunto al progetto, ma la Segre ha ammesso che “al di fuori dell’estate, che passo sempre a Pesaro anche per tutti e tre mesi, difficilmente riesco a muovermi da Milano. Ci sarò comunque con un video, per omaggiare il grande lavoro svolto da questi ragazzi”.

Il premio nazionale, giunto alla seconda edizione, è indirizzato alle scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie. L’iniziativa, bandita dal Comune di Mombaroccio e della scuola media ‘Barocci’, nasce per ricordare la famiglia ebrea Sarano che riuscì a scampare ad Auschwitz grazie all’aiuto di alcuni abitanti di Mombaroccio, dei frati francescani che la nascose nel convento del Beato Sante e dell’ufficiale tedesco Erich Eder. Che la scoprì, ma decise di non deportarla. Una storia narrata nel libro “Siamo qui, siamo vivi” con prefazione di Liliana Segre, edito da San Paolo e scritto dal giornalista Roberto Mazzoli. Che ha rinvenuto il diario inedito di Alfredo Sarano, segretario della Comunità Ebraica di Milano. Un rapporto speciale quello della Segre con Mombaroccio, alla quale è stata recentemente conferita la cittadinanza onoraria.

“Grazie agli elaborati delle scuole - spiega il sindaco di Mombaroccio Emanuele Petrucci -, stiamo anche pensando di allestire una raccolta multimediale con tutte le storie di luce che hanno illuminato il buio della Shoah in Italia”. In palio, un montepremi di 1500 euro, oltre a numerosi altri riconoscimenti e buoni libri. C’è tempo fino al 31 gennaio 2020 per iscriversi (gratuitamente) al concorso e fino al 4 marzo 2020 per inviare l’elaborato. La cerimonia della premiazione si terrà poi nel convento francescano del Beato Sante. Annunciata anche la presenza, da Israele, della famiglia Sarano e della famiglia tedesca di Erich Eder. Alla presentazione del progetto, questa mattina, anche il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, Marcella Tinazzi (“un progetto luminoso che dà qualità alla scuola”), direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Cinzia Biagini, dirigente scolastico della Pirandello, oltre allo stesso Roberto Mazzoli, coordinatore del premio.