
Giorgio Tarsi ieri in ospedale
"Adesso quel delinquente deve andare in galera. Basta. Non ne posso più". Giorgio Tarsi, sessant’anni, di Falcineto, commerciante di mobili d’epoca, è stato aggredito ieri a pugni e calci da un vicino di casa che è poi fuggito: "Mi ha dato un cazzotto dopo avermi incendiato nel giugno scorso il mio furgone facendomi danni per 70mila euro. Non ne posso più. La polizia deve mettere fine agli attentati alla mia vita. Deve arrestare questo delinquente che mi sta uccidendo pian piano". Tarsi parla da un lettino d’ospedale del Santa Croce: "Ho perso sangue, sto male, sono impaurito, non vivo più. Polizia, procura, inquirenti cosa aspettano ad agire? Voglio saperlo, ne va della mia vita". Giorgio Tarsi racconta: "Stavo uscendo dal mio negozio. Mi vedo arrivare questo delinquente che ho più volte denunciato insieme ad altre due persone. Comincia ad insultarmi, prima se la prende col mio cane ma poi si rivolge a me insultandomi e mettendomi le mani addosso. Ho cercato di difendermi ma non sono riuscito a fermarlo. Mi ha dato pugni in faccia lasciandomi sanguinante a terra. I due che erano con lui hanno cercato di fermarlo ma senza riuscirci e sono fuggiti. Io sono qui in ospedale per farmi medicare le ferite e lui è libero. Ho denunciato tutto alla polizia e mi aspetto che lo Stato faccia il suo dovere". Tarsi non spiega esattamente da cosa nasce questo odio nei suoi confronti da parte del suo vicino: "E’ una storia vecchia, che sarebbe lungo raccontare. Ma ora è diventata una situazione intollerabile. Va bloccata. Mi sento in pericolo".
La polizia da quanto si è appreso è intervenuta ricostruendo i fatti ma non sono stati presi provvedimenti immediati. Dice Tarsi: "Questa persona mi ha stravolto la vita, vivo nella paura, ha provocato danni ingenti alla mia attività. Presenterò un’altra querela".
ro.da.