
Fino al 2027 l’Accademia Raffaello avrà ancora alla guida Luigi Bravi (a destra). Sabato il presidente uscente è stato riconfermato...
Fino al 2027 l’Accademia Raffaello avrà ancora alla guida Luigi Bravi (a destra). Sabato il presidente uscente è stato riconfermato per la terza volta, arrivando al quarto mandato. Classe 1972, docente all’università di Chieti-Pescara, è stato nominato per la prima volta nel 2016.
Bravi, il rinnovo era nell’aria. Ma l’emozione c’è ugualmente?
"Credo che i soci condividano l’indirizzo che l’Accademia ha imboccato da un po’ di tempo a questa parte e lo ritengano soddisfacente. C’è una bella coesione".
Qualcuno da ringraziare?
"Tutti i presenti, fisicamente e per delega, ad un momento che è comunque cruciale per la vita dell’istituzione che è l’Accademia. Tra l’altro nella stessa seduta sono stati ratificati anche undici nuovi soci: Roberta Aliventi, Vincenzo Biancalana, Roberta Bocconcelli, Stefano Brachetti, Paola Casamassima, Alessandra Castelbarco Albani, Paola De Crescentini, Andrea Derogati, Paola Nonni, Sara Pagliardini e Orazio Portuese. In questo triennio poi è mancato Giorgio Cerboni Baiardi, mio predecessore, che ha segnato un nuovo indirizzo che ispira anche l’attività attuale".
Come parla alle nuove generazioni un ente nato nell’Ottocento?
"I giovani sono sempre al centro delle nostre scelte. Proponiamo mostre che fanno vedere cose nuove e tastano spesso il polso di dove sta andando l’arte. E poi abbiamo una felicissima collaborazione con la Scuola del Libro".
Cosa significa tenere viva la memoria di un personaggio come Raffaello?
"Raffaello non ha bisogno di un arduo lavoro, grazie alla sua opera vive da sempre ed è di tutti e ovunque. Ad ogni modo, promuoviamo gli studi e le ricerche su di lui, e ricerchiamo chi si ispira a lui nell’arte contemporanea".
Nel 2016 avrebbe pensato di arrivare al 2027?
"Beh, intanto arriviamo al 2025! (ride, ndr) Scherzi a parte, ho sempre ragionato di triennio in triennio, anche se ho cercato di importare vari progetti a più lungo termine".
Chi siede con lei nel direttivo? "Innocenzo Aliventi, Costantino Galeotti, Alessandra Coen, Carlo Inzerillo, Maria Moranti e Cecilia Prete".
Quali i progetti del triennio? "Obiettivo principe sarà il passaggio ad ente di terzo settore. Poi, puntiamo ad un riallestimento delle collezioni e la ridefinizione di varie opere in deposito di proprietà della Galleria Nazionale delle Marche. Ci impegneremo a mantenere le relazioni internazionali e a fare sì che la bottega di Giovanni Santi rimanga un luogo di sperimentazione".
Eventi in programma a breve termine?
"Varie mostre legate al centenario della Scuola del Libro; poi ci saranno anche una serie di pubblicazioni ed è in via di definizione il calendario delle celebrazioni raffaellesche del 2025, per le quali si prevedono interventi di altissimo livello, dirompenti e innovativi".
Un sogno nel cassetto?
"Creare per i giovani una residenza d’Artista nella casa di Raffaello".
Giovanni Volponi