"A scuola abbiamo un regolamento che a fronte di una ventina di possibili infrazioni collega, ad ognuna di queste, un’azione disciplinare – spiega Giammarco Cecconi, prof alle medie –. Ciò per essere coerenti ed equi con i ragazzi che possono sbagliare in modo differente. I provvedimenti che vengono presi devono generare un senso di giustizia e rappresentare una opportunità di miglioramento. A scuola non esiste la punizione, piuttosto testimoniamo che dai propri errori si può trarre insegnamento. Per arrivare a riflessioni di questo genere, la scuola agisce con progetti mirati. Alcuni alunni che sono stati sospesi hanno fatto un servizio a beneficio della biblioteca della scuola. Alle medie, in caso di sospensione, i ragazzi, quasi sempre, hanno l’obbligo di frequenza: questo è un bene".
Cronaca"No alla punizione, sì al miglioramento"