CLAUDIO SALVI
Cronaca

Palacio: Rof perfetto? Quasi: "Livello artistico altissimo. Sono soddisfatto, ma al 99%"

II sovrintendente tira le somme di un’edizione speciale, non nascondendo le poche cose negative "Capita che un cantante non rispetti le aspettative. I direttori? Mariotti tra i migliori al mondo" .

II sovrintendente tira le somme di un’edizione speciale, non nascondendo le poche cose negative "Capita che un cantante non rispetti le aspettative. I direttori? Mariotti tra i migliori al mondo" .

II sovrintendente tira le somme di un’edizione speciale, non nascondendo le poche cose negative "Capita che un cantante non rispetti le aspettative. I direttori? Mariotti tra i migliori al mondo" .

"Se sono soddisfatto di questo Rossini Opera Festival? Direi al 99%". Ernesto Palacio traccia un bilancio artistico della 45esima edizione appena conclusa non nascondendo qualche piccola delusione. La percentuale di soddisfazione è certamente alta e vicina al massimo ma la nostra sensazione è che il sovrintendente – al di là delle dichiarazioni ufficiali – l’avrebbe sensibilmente abbassata.

E allora nell’anno di Pesaro capitale italiana della cultura, del record di presenze, dell’aumentato numero di spettatori italiani, cosa ha un po’ offuscato la festa al sovrintendente e direttore dell’Accademia?

"Sarò sincero. Quando si pensa ad un cast si cerca di collocare la voce più indicata ad ogni ruolo si fanno delle valutazioni in base a ciò che già conosci o che hai ascoltato in altri teatri, alla conoscenza degli artisti e al fiuto acquisito in anni di lavoro. Ma poi arriva la verifica sul campo e se quel cantante che tu hai valutato come il più adatto poi non rispetta quelle che erano le tue aspettative, allora ti devi ricredere".

Chi l’ha delusa in questo Rof? "Ovviamente non faccio nomi, non sarebbe carino e lo tengo rigorosamente per me. Ma voglio comunque ribadire che il livello artistico è stato altissimo e siamo rimasti molto soddisfatti; mi raccomando che non passi un messaggio diverso da questo".

Il festival tornerà completamente in centro già dal prossimo anno?

"Stiamo facendo delle considerazioni generali. Aver riacquisito l’Auditorium Scavolini ci dà la possibilità di fare anche nuove ipotesi. Un conto quando non avevamo neanche il Teatro Rossini ma ora di teatri ne abbiamo due e tutti in centro. Sarebbero tre con il Pedrotti ma non potremo contarci prima di un paio d’anni. Del resto un solo spettacolo alla Vitrifrigo Arena, considerati i costi di affitto e quelli per i bus, diventa antieconomico. Dunque che si possa tornare in centro dal prossimo anno è una possibilità che insieme valuteremo".

Tre opere in cartellone. Due produzioni andranno al Rossini o all’Auditorium Scavolini? "Aspettiamo di vedere ad ottobre il progetto che ha in mente Calixto Bieito (regista di Zelmira ndr), perché se compatibile logisticamente a quello di Rosetta Cucchi (regista de l’Italiana in Algeri ndr), potremo pensare all’Auditorium Scavolini. Altrimenti torneremo con due opere al Rossini".

Per recuperare ‘posti’, ricorrerete ad una recita in più?

"Non è escluso, anche se il rapporto costi-incassi non va mai a favore dei secondi".

Lei di cantanti ne ascolta tanti. Cosa manca ai teatri e al Rof?

"Qualche tenore in più. Purtroppo scarseggiano ed i migliori in circolazione quest’anno a Pesaro c’erano".

Direttori e orchestre. Facciamo un bilancio.

"Michele Mariotti si conferma uno dei migliori direttori al mondo, una garanzia. Michele Spotti è partito da qua ed ha già raggiunto traguardi notevoli. Roberto Abbado, che dire: nulla se non che ha diretto con la solita maestria e bravura un’opera complicata e difficile. Lorenzo Passerini si è destreggiato egregiamente nella partitura più famosa con una lettura che ha regalato molto entusiasmo. Per le Orchestre quella della Rai si conferma quanto di meglio abbiamo in Italia. Ottima la prova della Sinfonica Rossini che ho visto crescere moltissimo in questi anni e anche quella della Filarmonica, nonostante la perdita del maestro Antonelli".

E le regie?

"E’ il tasto più delicato per me che ascolto un’opera prima di vederla. Direi comunque ottime le due produzioni che conoscevamo, bello l’allestimento di Ermione e un po’ più discusso e statico quello di Bianca e Falliero ma lì c’erano tanta musica e delle luci stupende".