Piano sociosanitario, l’anatema del vescovo

Monsignor Trasarti scuote i vertici della Regione. "Santa Croce senza più le eccellenze". Saltamartini: "Entro il 15 maggio il dg dell’Ast1"

Piano sociosanitario, l’anatema del vescovo

Piano sociosanitario, l’anatema del vescovo

"Svegliatevi e nominate i primari al più presto". E ancora: "Perché il Santa Croce, nel corso degli anni, ha perso due eccellenze come Ortopedia e Neuropsichiatria infantile? Reparti nei quali venivano a curarsi da tutta Italia e che ora non ci sono più. Spero che non sia stata una scelta intenzionale, certo qualcosa è successo e occorre rifletterci". Sono alcuni degli interrogativi che il vescovo Armando Trasarti ha posto in modo molto diretto al presidente della giunta Francesco Acquaroli, all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e agli assessori Francesco Baldelli e Stefano Aguzzi. L’occasione è stata offerta dalla presentazione, ieri pomeriggio, alla chiesa del Gonfalone, del Piano socio sanitario regionale 2023-2025 agli operatori, ai sindaci del distretto sanitario, alle associazioni e organizzazioni sindacali.

Annunciata dall’assessore Saltamartini la nomina, entro il 15 maggio, del direttore generale dell’Azienda sanitaria territoriale 1, per il resto dalla giunta regionale non sono emerse notizie particolare sulla sanità fanese e il Santa Croce. Sempre Trasarti ha richiamato gli amministratori della Regione "a una attenta lettura del territorio. Non si possono fare le scelte solo sulla base del numero degli abitanti, bisogna conoscere la geografia e soprattutto le strade. A Pergola, che dista da Fano 45 minuti, c’è bisogno di un Pronto soccorso". Infine l’invito di Trasarti ai politici regionali a occuparsi "della medicina di base che si è impoverita, delle strutture per gli anziani, dell’assistenza domiciliare e della depressione che sarà la malattia prevalente da qui al 2040".

Proprio il sindaco di Pergola Simona Guidarelli ha sollecitato la giunta regionale a trovare, per i medici di base, "soluzioni immediate e specifiche per le nostre zone". Antonio Lacetera, medico geriatra, socio della Fondazione Cassa di Risparmio, ha posto l’accento sull’emergenza Alzheimer ricordando la disponibilità della Fondazione a costruire un centro residenziale, accanto al centro diurno Margherita: "Occorre, però, che il Centro sia inserito nel piano socio-sanitario". Mentre di salute mentale ha parlato Vito Inserra, presidente della Fondazione Liberamente: "Assessore Saltamartini se ne occupi". Inserra ha espresso preoccupazione per "la progressiva medicalizzazione della psichiatria. Gli addetti si chiudono nelle loro specificità cliniche e si va verso una sempre maggiore residenzialità".

Il sindaco Massimo Seri ha descritto la nuova visione sanitaria regionale degli amministratori di centrodestra come vero e proprio "terremoto a cui seguirà la ricostruzione. Il mio timore è che nella transizione si possa abbassare il livello delle prestazioni sanitarie". E ancora: "Servono poliambulatori e presenze specialistiche sul territorio, così come sarebbero utili unità operative mobili, con infermieri e medici, per le visite a domicilio". Il primo cittadino ha manifestato i suoi timore per il futuro del Santa Croce: "A Urbino sono garantite tutte le discipline, Pesaro ha la chirurgia altamente specialistica, e Fano? Vanno mantenute la medicina generale, l’internistica e la Cardiologia". "Serve democrazia sanitaria – ha concluso il primo cittadino – o qualcuno resta indietro".

Anna Marchetti