Durante l’approvazione del bilancio consolidato prima e delle linee di mandato poi, ieri in Consiglio comunale, non sono mancati i fuochi d’artificio. "Non ho presentato emendamenti alle linee di mandato presentate dal sindaco Andrea Biancani perché ho scoperto che il 30% dei contenuti sono stati realizzati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Mi è bastato usare un programma di controllo antiplagio, Zero Chatgpt, per verificarlo". Bum. La “bomba“ del consigliere comunale d’opposizione, Antonio Bartolomei, ha dato la sveglia ad un dibattito che fino a quel momento era stato piuttosto prevedibile. Incredulo davanti a quelle presunte “abilità“ che gli erano state affibbiate, il sindaco Andrea Biancani ha subito smentito l’idea che il programma con cui la coalizione di centrosinistra ha vinto le ultime elezioni fosse il prodotto di un “furbesco copiaticcio“: "Artificiale? Io sono 100% genuino e questo la gente lo sa. I software che il consigliere Bartolomei cita non so neppure cosa siano. Ma di una cosa sono certo: è una sintesi che con la coalizione abbiamo scritto grazie all’esperienza e all’ascolto dei pesaresi in mesi di campagna elettorale. I cittadini l’hanno colto benissimo tanto che hanno preferito il nostro programma al vostro". Alla provocazione di Bartolomei è partita la controffensiva della maggioranza: "meglio concentrarsi sui temi, invece di sprecare gli interventi con delle battute ad effetto per fare solo polemica" hanno detto Perugini, Bartolomei e Salvatori. Quando il resto dell’opposizione ha lanciato i propri fendenti per argomentare che nessuno dei nodi della città fosse stato sciolto, il sindaco ha chiesto ai consiglieri di centrodestra più taglienti (Serena Boresta, Giulia Marchionni, Dario Andreolli): "Ma dico? Il programma l’avete letto? Mi viene il dubbio". Dal centrodestra le linee di mandato sono state definite "vuote: prive di risposte alla fame di nidi e manutenzione; alla Tari più cara d’Italia; scritto da “grandi venditori di immagini“" (Marchionni). Boresta ha bacchettato per l’assenza di linee anche sulla trasparenza, viste le criticità emerse con l’inchiesta del Carlino, Affidopoli, mentre Andreolli ha evidenziato quanto il programma "fosse generico, adattabile a qualsiasi media città d’Italia; privo di una strategia urbanistica alla luce della nuova legge regionale e senza accenni al rapporto con Marche Multiservizi". La maggioranza ha invece ribadito la presenza delle priorità presenti: "Decoro urbano e manutenzione" (Anniballi); servizi sociosanitari (Drago e Palazzi); "attenzione ai quartieri" (Tommasoli).
Solidea Vitali Rosati