REDAZIONE PESARO

S. Filippo, crolla il soffitto. E’ il degrado che avanza anche nel centro storico

Rovinata a terra una parte della copertura della chiesa che corre tra via Petrucci e la retrostante via Varese. Ma una volta era l’edificio più alto della città.

Rovinata a terra una parte della copertura della chiesa che corre tra via Petrucci e la retrostante via Varese. Ma una volta era l’edificio più alto della città.

Rovinata a terra una parte della copertura della chiesa che corre tra via Petrucci e la retrostante via Varese. Ma una volta era l’edificio più alto della città.

Sono crolli silenziosi e che non provocano ‘terremoti’ pubblici. Pezzi della città antica che cadono a terra e che solo qualche amante della città e del centro storico, se ne accorge. Perché nei giorni scorsi è crollato un pezzo del soffitto della chiesa di San Filippo che corre tra via Petrucci, la via del Duse, e la retrostante via Varese. Un’area lasciata nel più completo degrado ed il crollo ha interessato un edificio che era parte integrante dell’ex convento dei Filippini la cui cupola svetta ancora sopra al cinema Duse. Era l’edificio più alto della città. Ha una volta, fra l’altro, tutta dipinta in blu cobalto e costellata di stelle.

Ed una delle parti di questo complesso che risale al Settecento, era già crollato: era quello accanto proprio all’entrata dell’ex cinema Duse un edificio con due letturte diverse. Perché al cinema Duse hanno lavorato oltre a qualche ex grande artigiano locale, anche due giganti dell’arte moderna come Giò Pomodoro, il fratello di Arnaldo, ed anche Fontana, l’uomo delle tele con i tagli, che visse a Pesaro per diverso tempo ed ora uno dei suoi lavori, una delle sue tele, viene battuta all’asta anche a cifre molto superiori al milione di euro.

La segnalazione di questo crollo di una parte dell’ex chiesa di San Filippo è stata fatta da Pier Roberto Renzi che fa parte di quella squadra di cani da caccia che cerca di salvare il salvabile di quella Pesaro che non c’è più, come il convento delle Zoccolette in via delle Vetrerie, oppure l’ex ospedale psichiatrico San Benedetto lungo il Corso. Associazioni che cercano di stimolare il dibattito sulla tutela dei beni cittadini e che rispondono al ‘Cenacolo’ e a ‘Pesaro arte e cultura’.

Se questi crolli potrebbero creare dei problemi anche alle abitazioni vicine, è difficile dirlo. Ma che la situazione sia delicata sotto il profilo statico, è pressoché sicuro perché una parte delle chiesa di San Filippo, quella che dà verso via Petrucci, è stata ingabbiata dentro una armatura di ferro proprio per cercare di sostenere il perimetro murario visto che metà del tetto è crollato. Un complesso, quello del Duse, con la sua doppia storia, antica ed anche recente, che non trova pace anche perché con la crisi del 2008 tutti i progetti riguardanti il recupero del complesso sono rimasti nel cassetto con il passare di tutto il blocco da una impresa all’altra.

Le ex chiese sembrano essere uno dei talloni d’achille della città perché c’è anche il complesso di via delle Vetrerie con la chiesa del Lazzarini, che è al centro di polemiche per il suo recupero a fini abitativi ed un altro che si sta lamentando per il degrado – riferisce chi frequenta San Giovanni in via Passeri – è padre Armando perché il chiostro interno sta andando sempre più in rovina così come gli affreschi del pittore Bonetti. Fra l’altro il chiostro di San Giovanni è di proprietà dell’amministrazione comunale e al Comune spetta la manutenzione.

m.g.