
Se la badante è in ferie. Un mese a Santa Colomba . Ma solo per pochi anziani
di Benedetta Iacomucci
Con le badanti in ferie o rientrate nei paesi d’origine e le famiglie che partono per le vacanze, per tanti si pone come ogni estate il problema dell’assistenza degli anziani non autosufficienti. A Santa Colomba da tempo esistono i cosiddetti ’Servizi di sollievo’, che danno la possibilità di accogliere per un mese (a 66 euro al giorno) gli anziani soli, per una residenza temporanea in attesa che la situazione si normalizzi. Ma le domande superano l’offerta e per molte famiglie il problema resta. Lo conferma Gino Grandoni, presidente del consorzio Santa Colomba. "Abbiamo in media 4 o 5 posti letto dedicati al servizio di sollievo. Il modulo dura 30 giorni perché periodi inferiori causerebbero spaesamento nell’anziano. Ne accogliamo solo 4 o 5 perché siamo pieni". A Casa Roverella ci sono 160 posti, a Casa Aura 82. E sono tutti pieni. Soprattutto è molto difficile entrare nel nucleo demenze. Là le attese sono particolarmente lunghe, benché dopo il Covid le liste siano state riassorbite. Anche i costi sono tutto stabili: le rette per gli ospiti convenzionati (115 su 160) sono 58 euro al giorno con il Sistema sanitario nazionale. Per i privati salgono a 85.
Il problema casomai è un altro: la complessità dei casi. "Le persone che entrano in struttura – dice Grandoni – mostrano patologie sempre più ’importanti’, quindi questo modello di assistenziale di residenza protetta non è più sufficiente a coprire i bisogni. Credo che la Regione dovrebbe normare una tipologia di struttura che sta tra Rsa e Residenza protetta, perché oggi i bisogni degli anziani sono questi. Vorremmo attivare una Rsa a Santa Colomba, così l’anziano, con l’aggravarsi delle sue condizioni, può rimanere nella stessa struttura". Altri problemi riguardano le difficoltà della gestione della struttura: "Quest’anno – dice Grandoni – è aumentato del 14% il costo del lavoro di dipendenti delle cooperative per il rinnovo del contratto. Parliamo di un centinaio di dipendenti a Casa Roverella più 70 a Casa Aura (alcuni sono dipendenti del Comune e dell’Ast). Poi ci sono i dipendenti della Papalini spa per le pulizie".
Nel frattempo i sindacati pensionati (Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati) hanno avviato una ricerca per conoscere le condizioni delle persone ricoverate nei centri per anziani, attraverso un questionario disponibile nelle sedi dei sindacati di tutta la provincia. "Pensiamo – scrivono i sindacati – che oggi almeno il 50% degli ospiti in Rsa presenti un declino cognitivo, perciò crediamo che si dovrebbero trovare soluzioni idonee e punti migliorativi". Il questionario, anonimo, sarà poi sottoposto alla Regione. Grandoni stesso la ritiene una iniziativa interessante, anche se "dipende da come viene utilizzata": "Comunque – chiosa – noi a Santa Colomba abbiamo il Comitato Parenti formato dalle famiglie degli ospiti e monitora l’andamento della struttura portando suggerimenti. Un esempio concreto? Un gazebo nello spazio esterno per consentire agli anziani di stare più tempo fuori. E consigli sulla ristorazione".